Bonus R&S, domanda di riversamento spontaneo prorogata di un anno

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Bonus R&S, domanda di riversamento spontaneo prorogata di un anno

Il MEF, terminata l’istruttoria degli uffici del Tesoro, ha dato il via libera ad una proposta emendativa da inserire nel disegno di legge di conversione del DL Aiuti ter, in esame alla Camera, per allungare i termini della procedura che consente la restituzione senza sanzioni e interessi dei bonus per Ricerca e Sviluppo utilizzati senza averne diritto nel passato.

ATTENZIONE: Si legge nella nota ministeriale pubblicata sul sito web il 31 ottobre che “La proposta è volta a differire al 2023 il termine per la presentazione della domanda di adesione relativa al riversamento del credito d’imposta ricerca e sviluppo”.

Dunque, la scadenza per presentare la domanda di riversamento del Bonus R&S indebitamente utilizzato, che era prevista per il 31 ottobre, verrà prorogata di un altro anno, fino al 31 ottobre 2023.

In base alle prime valutazione effettuate dal neo-ministro all’Economia del Governo Meloni, Giancarlo Giorgetti, la decisione ha come obiettivo quello di rinviare un obbligo di parlamento per dare tregua alle imprese, visto che, come segnalano tutti gli indicatori, in questo trimestre e nel prossimo vedranno un drastico rallentamento della congiuntura economica.

Ma non è tutto, perché sarà possibile certificare «ora per allora» l’autenticità dell’investimento effettuato.

Sanatoria credito imposta R&S, il primo rinvio

Era inizialmente fissata al 30 settembre il termine per presentare la richiesta di accesso alla procedura di riversamento del credito d’imposta R&S.

In particolare, i soggetti che - alla data del 22 ottobre 2021 - hanno indebitamente utilizzato in compensazione il beneficio ex articolo 3 del D.L.n.145/2013 relativo al quinquennio 2015-2019, possono regolarizzare la propria posizione, senza il pagamento di sanzioni e interessi, accedendo alla procedura di riversamento spontaneo. Tale procedura, si ricorda, non può essere utilizzata per il riversamento dei crediti il cui indebito utilizzo in compensazione sia già stato accertato con un atto di recupero crediti o con altri provvedimenti impositivi, divenuti definitivi al 22 ottobre 2021.

NOTA BENE: Nel Decreto Aiuti ter, in sede di conversione in legge, era però già stata inserita la mini-proroga di un mese rispetto al termine originario del 30 settembre, con nuova scadenza della sanatoria alla fine del mese di ottobre.

Con l’avvicinarsi della scadenza del 31 ottobre per la trasmissione dell’istanza telematica per l’adesione al riversamento spontaneo dei crediti ricerca e sviluppo 2015-2019, tuttavia, molte imprese si sono trovate in grande difficoltà per le scelte da effettuare, soprattutto perché si trattava di scelte al “buio”.

Di qui, la decisione del ministro Giorgetti di spostare di un anno in avanti tutto il calendario degli adempimenti previsti per accedere alla sanatoria, per garantire un quadro di maggior certezza alle imprese.

Riversamento spontaneo credito imposta R&S, nuovo calendario

Tutto viene posticipato di un anno.

Con l’emendamento del Governo al Dl Aiuti ter, viene ridefinito quindi il nuovo iter della restituzione senza sanzioni e interessi dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo usufruiti indebitamente.

Di seguito le nuove scadenze

31 Ottobre 2023

Va inviata la richiesta alle Entrate per aderire al riversamento spontaneo, indicando tra l’altro il periodo o i periodi per cui è maturato il credito e gli importi

16 Dicembre 2023

Prima o unica rata per il riversamento spontaneo: nel caso in cui il contribuente sia stato già raggiunto da un atto di recupero non definitivo si versa in un’unica soluzione

16 Dicembre 2024

Seconda scadenza per il riversamento per chi ha optato per la soluzione rateale

16 Dicembre 2025

Terza e ultima scadenza per il riversamento per chi ha optato per la soluzione rateale

NOTA BENE: In caso di pagamento rateale sono dovuti, a decorrere dal 17 dicembre 2023, gli interessi calcolati al tasso legale

Bonus R&S, depositata la proroga

Dopo la breve notizia del MEF pubblicata in data 31 ottobre, l’ufficializzazione della proroga di un anno della sanatoria per i Bonus ricerca e sviluppo per l’invio delle istanze al Fisco è arrivata anche in Parlamento: prima, con un rapido passaggio in Consiglio dei ministri sul correttivo al decreto Aiuti Ter e, poi, con il deposito in Commissione speciale alla Camera.

Oltre allo slittamento di un anno, l’emendamento depositato alla Camera a firma del Governo contiene anche un’altra novità di rilievo: la possibilità di ottenere una certificazione anche per i vecchi investimenti.

In pratica, come chiesto a più riprese dalle imprese, un certificatore certo e riconosciuto dal nuovo ministero delle Imprese, secondo le regole fissate con il decreto Semplificazioni, potrà attestare e garantire l’effettività e l’autenticità della ricerca e sviluppo effettuata anche per i periodi d’imposta dal 2015 al 2019.

L’estensione della nuova certificazione agli investimenti passati vuole chiarire una volta per tutte le incertezze interpretative che hanno caratterizzato il bonus Ricerca e Sviluppo a partire dal manuale di Frascati.

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