Art Bonus per restauro di teatri. Quando spetta

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Art Bonus per restauro di teatri. Quando spetta

Rientrano nell’agevolazione denominata Art bonus le erogazioni dirette a sostenere gli interventi di manutenzione e restauro del teatro; invece, sono fuori dal perimetro del credito le spese dirette ai costi di gestione. E’ in sintesi quanto affermato con risposta n. 133 del 17 giugno 2024 dell’Agenzia delle Entrate

Il tutto inizia con il quesito di una Fondazione di diritto privato, senza fini di lucro, che rappresenta di aver acquisito un teatro, chiuso in quanto dichiarato inagibile, per donarlo, nel 2021, al Comune che, nel 2019, con apposita delibera aveva già preventivamente accettato l'immobile in donazione e stabilito che lo avrebbe concesso a titolo gratuito alla costituenda Fondazione nei 9 anni successivi al collaudo degli interventi.

Inoltre:

  • l’immobile è stato dichiarato di interesse storico e artistico e assoggettato al vincolo di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
  • la Fondazione si occupa dell'opera di integrale restauro dell'immobile e della dotazione di nuove attrezzature ed impianti necessari per la gestione e l'allestimento di spettacoli teatrali e cinematografici;
  • la Fondazione nei 9 anni successivi al collaudo degli interventi di restauro avrà diritto allo sfruttamento economico del Teatro, che poi verrà restituito al Comune;
  • il Comune dovrà contribuire, ad ogni stagione teatrale e fino al termine della concessione, alle spese di gestione.

Sarà cura della Fondazione:

  • gestire il teatro, recuperando e sviluppando il patrimonio immobiliare, produttivo, artistico, musicale, tecnico e professionale;
  • organizzare e gestire attività culturali, artistiche e ricreative di interesse sociale;
  • svolgere attività di promozione e sviluppo della cultura, dell'arte, dello spettacolo, di tutte le espressioni teatrali nonché dell'arte cinematografica.

A tali fini la Fondazione ha ricevuto erogazioni liberali per: ­

  • il parziale finanziamento del progetto di acquisto del teatro nonché dei lavori e delle spese di restauro dello stesso; ­
  • la propria attività di gestione e, in particolare, della realizzazione della stagione teatrale e spettacolistica in corso e futura; ­
  • l'acquisto della strumentazione multimediale per lo svolgimento dell'attività spettacolistica.

Viene chiesto se tali erogazioni possano fruire del credito d'imposta Art bonus di cui all'articolo 1, comma 1, del DL 31 maggio 2014, n. 83.

Disciplina dell’Art bonus

L’Agenzia delle Entrate nel fornire il proprio chiarimento con risposta n. 133 del 17 giugno 2024 parte proprio dalla norma istitutiva del tax credit (DL n. 83/2014) che prevede il riconoscimento di un credito d'imposta in misura pari al 65 per cento delle erogazioni effettuate in denaro da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d'impresa per

  • interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.

Tali operazioni devono essere dirette a:

  • istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica,
  • fondazioni lirico-sinfoniche.
  • teatri di tradizione,
  • istituzioni concertistico orchestrali,
  • teatri nazionali e teatri di rilevante interesse culturale,
  • festival,
  • imprese e centri di produzione teatrale e di danza,
  • circuiti di distribuzione.

I sostegni possono essere indirizzati anche alla realizzazione di nuove strutture, al restauro e al potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.

Come viene distribuito l’Art bonus?

Alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile; ai soggetti titolari di reddito d'impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui.

Il tax credit:

  • viene ripartito in tre annualità;
  • trova spazio anche per erogazioni liberali in denaro, effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

In materia sono state pubblicate le circolari agenziali del 31 luglio 2014, n. 24 e del 28 dicembre 2023, n. 34.

Art bonus: sì per erogazioni concernenti il restauro del teatro

Nel fornire la risposta, l’Agenzia delle Entrate si è rivolta al Ministero della Cultura che ha così affermato:

  • le erogazioni ricevute da una Fondazione per il restauro di un immobile di interesse culturale, che appartiene a un ente pubblico territoriale sono considerate ammissibili all’Art bonus, in quanto la manutenzione e il restauro di beni culturali pubblici rientrano nel credito d'imposta anche con riferimento agli interventi effettuati da soggetti concessionari o affidatari del bene;
  • le erogazioni destinate a sostenere i costi di gestione della fondazione o l'organizzazione di attività spettacolistica non soddisfano i requisiti necessari per ottenere il riconoscimento del beneficio.

Quindi, il finanziamento per le operazioni o le attività svolte dalla fondazione non può essere visto come sostegno a istituti o luoghi della cultura di appartenenza pubblica, come richiesto dalla disciplina dell’Art bonus (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, come definiti dall'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio).

In definitiva, l’Art bonus:

  • è ammesso per erogazioni liberali destinate a sostenere gli interventi di manutenzione e restauro del teatro;
  • non è riconosciuto in caso di erogazioni liberali destinate al sostenimento dei costi di gestione della fondazione e di erogazioni destinate al sostegno dell'organizzazione di attività spettacolistica.

Ecco una tabella di sintesi dell’argomento trattato.

Art bonus per il Restauro di Beni Culturali

1. Che cos'è l'Art bonus?

L'Art bonus è un'incentivazione fiscale che prevede il riconoscimento di un credito d'imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate in denaro per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici. È rivolto a persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d'impresa.

2. Quali tipi di interventi sono ammissibili all'Art bonus?

Gli interventi ammissibili includono la manutenzione, la protezione e il restauro di istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica, come teatri di tradizione, istituzioni concertistiche orchestrali, e fondazioni lirico-sinfoniche.

3. Le erogazioni per la gestione quotidiana della fondazione sono ammissibili all'Art bonus?

No, le erogazioni destinate a sostenere i costi di gestione di una fondazione o l'organizzazione di attività spettacolistica non soddisfano i requisiti necessari per ottenere il riconoscimento del beneficio dell'Art bonus.

4. Una fondazione può beneficiare dell'Art bonus per il restauro di un teatro?

Sì, se la fondazione gestisce il restauro di un immobile di interesse culturale, come un teatro, e questo restauro è destinato al miglioramento di beni culturali pubblici, le relative erogazioni possono essere ammesse all'Art bonus.

5. Come viene distribuito il credito d'imposta dell'Art bonus?

Il credito d'imposta viene ripartito in tre annualità e può essere applicato nei limiti del 15% del reddito imponibile per le persone fisiche e degli enti non commerciali, e del 5 per mille dei ricavi annui per i soggetti titolari di reddito d'impresa.

6. Ci sono limitazioni sulle strutture che possono ricevere il credito d'imposta?

Il credito è destinato alle strutture che sono di appartenenza pubblica e svolgono esclusivamente attività nello spettacolo senza scopo di lucro. Non è applicabile alle erogazioni liberali destinate al sostegno dei costi di gestione o delle attività spettacolistica.

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