Alle porte un nuovo decreto su cartelle fiscali, licenziamenti e Nuova Sabatini
Pubblicato il 25 giugno 2021
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Sul tavolo del Governo sarebbe pronto un nuovo decreto, da far uscire entro il 30 giugno, per bloccare ancora la riscossione delle cartelle fiscali fino alla fine di agosto, ma anche per riaprire gli incentivi della Nuova Sabatini ed affrontare la questione della ripresa dei licenziamenti dal 1° luglio prossimo.
A finanziare questa tranche di misure i risparmi del contributo a fondo perduto dovuti ad una riduzione della platea di beneficiari rispetto a quelli stimati. Ma l’avanzo di risorse non sarà utile solo per impegnarsi in un nuovo decreto; infatti andrà a finanziare anche quanto stabilito con i nuovi emendamenti al Decreto Sostegni Bis, di cui si sta discutendo al Parlamento per la sua conversione. In tale ambito, sembra data per certa l’estensione dei contributi a fondo perduto alle imprese che nel 2019 hanno registrato un volume di ricavi e compensi compreso fra 10 e 15 milioni, sempre in base al calo di fatturato.
Ripresa riscossione: proroga a fine agosto?
Il Governo è chiamato ad emanare una norma apposita, entro il 30 giugno, che preveda un nuovo blocco delle cartelle fino alla fine di agosto, comprese le notifiche degli atti della riscossione e dell'Agenzia delle Entrate. Previsto, poi, che la ripresa sarà scaglionata per tutto il 2022.
Nuova Sabatini: rifinanziamento
Era già nell’aria una nuova apertura per gli incentivi della Nuova Sabatini: ora, senza attendere la fine di luglio, il nuovo decreto contiene il rifinanziamento (si parla di 680 milioni) della Nuova Sabatini. Quindi sarà possibile aprire da subito un nuovo sportello - chiuso lo scorso 2 giugno per esaurimento delle risorse - per avvalersi dei contributi.
Licenziamenti e decontribuzione turismo
Se non vengono adottate nuove misure, dal 1° luglio saranno eliminati i paletti al blocco dei licenziamenti.
Ma l’intenzione del Governo è di prevedere un allungamento della misura almeno per alcuni settori: tra le ipotesi, potrebbe permanere il blocco per le industrie del tessile, mentre per i settori dell’Industria e delle costruzioni ammesso l’utilizzo della Cig Covid senza pagare le addizionali fino alla fine dell’anno, con il divieto di licenziare mentre si ricorre all’ammortizzatore sociale “scontato”. Le imprese di detti settori che non faranno ricorso alla Cigs o alla Cigo, dal 1° luglio potranno licenziare.
Con un finanziamento di circa 2 miliardi, potrebbe essere introdotta la decontribuzione per il turismo e una norma per favorire nei contratti d’espansione l’assunzione di giovani apprendisti a fronte del prepensionamento dei lavoratori ad almeno 5 anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici.
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