Commercialisti su nuove regole per ravvedimento operoso e cumulo giuridico 2024
Pubblicato il 03 dicembre 2025
In questo articolo:
- Le finalità della riforma del ravvedimento operoso
- Novità introdotte dalla riforma: il ravvedimento oltre lo schema di atto
- Le modifiche al calcolo delle sanzioni
- L’estensione del cumulo giuridico al ravvedimento operoso
- L’applicazione delle novità a partire dal 1° settembre 2024
- Orientarsi tra le novità del ravvedimento operoso
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In seguito alla recente riforma fiscale, che ha visto l'introduzione di significative modifiche al sistema sanzionatorio tributario, anche l'istituto del ravvedimento operoso ha subito un'importante revisione.
In questo contesto, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), insieme alla Fondazione Nazionale dei Commercialisti (FNC), ha pubblicato un documento dettagliato che fornisce indicazioni chiare sui cambiamenti in atto e sugli strumenti da adottare per gestire correttamente le nuove disposizioni.
Le finalità della riforma del ravvedimento operoso
L’obiettivo principale della riforma, attuata in linea con la delega fiscale, è quello di rendere il sistema tributario italiano più equo e proporzionato, in sintonia con le pratiche europee, cercando di incentivare l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti.
La revisione del ravvedimento operoso fa parte di un ampio intervento che vuole semplificare e migliorare le modalità con cui i contribuenti possono regolarizzare le proprie posizioni fiscali, riducendo le sanzioni a fronte di una tempestiva correzione delle violazioni. Il documento “Revisione del sistema sanzionatorio amministrativo: come cambia il ravvedimento operoso”, pubblicato dal CNDCEC e dalla FNC esplora come le modifiche rispondano a queste finalità e fornisce una guida pratica su come applicarle.
Novità introdotte dalla riforma: il ravvedimento oltre lo schema di atto
Una delle principali modifiche introdotte dalla riforma riguarda l'estensione del periodo in cui il ravvedimento operoso è possibile. Fino a oggi, il contribuente era obbligato a sanare la propria posizione prima che venissero notificati gli atti impositivi definitivi, come ad esempio l’avviso di accertamento.
Con la riforma, il ravvedimento può essere effettuato anche successivamente alla comunicazione dello schema di atto, un documento che precede l’accertamento formale e dà attuazione al principio del contraddittorio preventivo.
Questo aggiornamento offre ai contribuenti un’ulteriore opportunità di regolarizzare le violazioni, senza dover attendere il completamento del procedimento di accertamento.
Le modifiche al calcolo delle sanzioni
Un’altra novità significativa riguarda la rimodulazione delle misure di riduzione delle sanzioni. In passato, il sistema prevedeva una serie di percentuali di riduzione delle sanzioni in base al momento in cui il contribuente effettuava il ravvedimento.
Con la riforma, le percentuali sono state ricalibrate e, in alcuni casi, sono state introdotte nuove finestre temporali che offrono al contribuente più margine di tempo per regolarizzare la propria posizione, pur mantenendo una riduzione delle sanzioni.
In particolare, sono stati introdotti nuovi periodi di tempo per il ravvedimento operoso, con percentuali di riduzione sanzionatoria diversificate in base al momento in cui il contribuente decide di regolarizzare la propria posizione. Per esempio:
- 1/10 per omessi versamenti entro 30 giorni;
- 1/9 entro 90 giorni;
- 1/8 entro la dichiarazione dell'anno di commissione;
- 1/7 per regolarizzazioni oltre la dichiarazione successiva;
- 1/6 dopo la comunicazione dello schema d'atto, senza istanza di adesione;
- 1/5 dopo la constatazione (PVC), ma prima della comunicazione dello schema d'atto.
L’estensione del cumulo giuridico al ravvedimento operoso
Una delle principali novità introdotte dalla riforma fiscale è l’estensione del cumulo giuridico delle sanzioni al ravvedimento operoso, un cambiamento significativo che interessa l’articolo 13 del d.lgs. n. 472 del 1997. In precedenza, il cumulo giuridico era applicabile solo dall’Amministrazione finanziaria in sede di contestazione, ma con la riforma, anche il contribuente che decide di regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso può avvalersi di questo istituto, pagando un’unica sanzione per violazioni multiple.
Questa estensione del cumulo giuridico cambia radicalmente il modo in cui il contribuente valuta la propria situazione, soprattutto nei casi di plurime violazioni fiscali. Prima della riforma, il contribuente che fosse consapevole di aver commesso più violazioni doveva affrontare una scelta strategica:
- optare per il ravvedimento operoso, che non consentiva il cumulo giuridico e applicava le sanzioni separatamente per ciascuna violazione,
- o attendere la contestazione dell’Amministrazione, sperando in una riduzione sanzionatoria attraverso altri istituti deflattivi come l’adesione al procedimento di accertamento.
In ogni caso, il ravvedimento non consentiva di applicare il cumulo giuridico, mentre la contestazione, pur prevedendo una certa riduzione delle sanzioni, poteva risultare in sanzioni complessivamente più elevate.
A partire dal 1° settembre 2024, con l’introduzione della possibilità di applicare il cumulo giuridico anche nel ravvedimento, il contribuente non deve più fare queste valutazioni comparate. Può, infatti, procedere con un'unica sanzione per ciascun tributo e periodo d’imposta, che tenere conto di tutte le violazioni commesse, applicando le regole aggiornate dell’articolo 12 del d.lgs. n. 472/97. Questa modifica riduce significativamente la complessità per il contribuente, che ora ha l'opportunità di regolarizzare più violazioni in modo semplificato e con una sola sanzione complessiva.
Il nuovo articolo 12 del Dlgs. 472/97, riformato in attuazione della delega fiscale, prevede un calcolo delle sanzioni che prende in considerazione tutte le violazioni come un’unica infrazione, con una sanzione complessiva che può essere ridotta in base al momento in cui avviene il ravvedimento. Le percentuali di riduzione si applicano tenendo conto della violazione iniziale, per esempio, nel caso di violazioni connesse come l’omessa fatturazione e l’infedeltà dichiarativa, il cumulo giuridico consentirà di calcolare la sanzione come un unico importo riferito alla prima violazione.
Il nuovo sistema prevede anche la possibilità di utilizzare procedure informatiche messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per il calcolo delle sanzioni. Sebbene queste procedure non siano ancora operative, il loro impiego è previsto per facilitare il calcolo e l’applicazione delle sanzioni in modo più efficiente e preciso. Queste modifiche, introdotte dal legislatore, rendono il ravvedimento operoso uno strumento ancora più vantaggioso per i contribuenti, consentendo di regolarizzare le violazioni con una sola sanzione applicata in modo equo e semplificato.
L’applicazione delle novità a partire dal 1° settembre 2024
Le modifiche al ravvedimento operoso, introdotte dalla riforma fiscale, si applicano alle violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024. Per le violazioni commesse prima di tale data, continueranno ad essere applicate le disposizioni precedenti, che prevedono regole e percentuali di riduzione delle sanzioni differenti. Pertanto, per un periodo transitorio, convivranno due regimi sanzionatori distinti, con il rischio di confusione se non si presta la dovuta attenzione alla data di commissione delle violazioni e agli eventi procedimentali rilevanti, come la notifica dello schema di atto o la constatazione (PVC).
In particolare, la corretta identificazione della data di commissione della violazione e degli eventi successivi è fondamentale per applicare correttamente le sanzioni. Per esempio, nel caso di una violazione accertata dopo la notifica dello schema di atto o la constatazione, il contribuente dovrà seguire le regole previste per la nuova finestra di ravvedimento, che applicano percentuali di riduzione più favorevoli rispetto alle regole precedenti.
Il doppio regime sanzionatorio rappresenta quindi una fase delicata, in cui i professionisti e i contribuenti dovranno fare attenzione ad applicare le disposizioni correttamente, evitando errori nella determinazione delle sanzioni dovute. Per facilitare l’orientamento tra le diverse norme applicabili, è utile avere una sintesi chiara delle due discipline che regolano il cumulo giuridico per le violazioni commesse, rispettivamente, fino al 31 agosto 2024 e dal 1° settembre 2024.
A tal fine, il documento CNDCEC-FNC fornisce uno schema riepilogativo che distingue le due discipline del cumulo giuridico, applicabili rispettivamente per le violazioni commesse fino al 31 agosto 2024 e a partire dal 1° settembre 2024.
Orientarsi tra le novità del ravvedimento operoso
La pubblicazione del documento del CNDCEC e della FNC rappresenta una risorsa fondamentale per tutti i professionisti e i contribuenti che devono adattarsi alle nuove regole introdotte dalla riforma del sistema sanzionatorio. Le modifiche, seppur complesse, offrono nuove opportunità di regolarizzazione, permettendo ai contribuenti di correggere le proprie violazioni tributarie con maggiore flessibilità e beneficiando di sanzioni ridotte. La guida offerta dai Commercialisti aiuterà a orientarsi tra le numerose novità, garantendo che il sistema sanzionatorio si evolva verso una gestione più equa e collaborativa delle relazioni tributarie, in linea con le migliori pratiche internazionali.
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