Adempimenti fiscali, ok definitivo al nuovo calendario

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Adempimenti fiscali, ok definitivo al nuovo calendario

Il Consiglio dei Ministri, che si è tenuto il 19 dicembre, ha approvato in via definitiva – tra le altre cose – anche un decreto legislativo recante la “Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari” (cosiddetto Decreto Adempimenti).

Il provvedimento, attuativo della legge delega fiscale (L. n. 111/2023), riscrive l’agenda degli appuntamenti tributari nel tentativo di ridurre, o almeno riordinare, le scadenze tributarie e quelle in materia di accise e di altre imposte indirette.  

Allo stesso tempo, ha previsto un allargamento della platea dei soggetti della dichiarazione dei redditi precompilata, andando ad inserirvi anche le persone fisiche con partita Iva; estendendola, dunque, al pubblico della flat tax che supera i 2 milioni di contribuenti.  

L’ok del CdM è avvenuto senza grosse modifiche rispetto al testo depositato in Parlamento per i pareri e su cui pure erano arrivate osservazioni non vincolanti.

Al riguardo, si rinvia al post: "Decreto Adempimenti fiscali. Tutte le novità su scadenze e dichiarazioni”.

Vediamo, di seguito, le principali novità che sono state approvate in materia di scadenze fiscali e dichiarazioni.

Nuovo calendario fiscale, al via la semplificazione

L’azione del Governo si è concentrata soprattutto sulla riscrittura del calendario fiscale: dopo che si sono contate 1.500 scadenze per lo scorso anno, la carta che si è voluto giocare è stata quella della maggiore semplificazione possibile.

Il riassetto delle scadenze fiscali è legato al destino del decreto attuativo sul concordato preventivo, che è arrivato la scorsa settimana in Parlamento per i pareri.

Si è puntato, in primo luogo, a garantire una sorta di tregua per i mesi estivi e le festività natalizie: è prevista, infatti, una pausa negli invii delle lettere di compliance e degli avvisi bonari per controlli automatizzati e formali delle dichiarazioni nei mesi estivi e sotto le festività di dicembre.

Lo stop agli invii, però, non ha riguardato anche i pagamenti dei citati atti da effettuare negli stessi mesi.  

Resta, infatti, ferma la tregua già operativa che dispone la sospensione dal 1° agosto al 4 settembre dei termini per pagamenti, trasmissione dei documenti e delle informazioni richieste ai contribuenti dall'Agenzia delle entrate.

NOTA BENE: La stessa sospensione non è, però, replicabile nel periodo che va dal 1° dicembre al 6 gennaio di ogni anno, in quanto – come indicato anche nella relazione illustrativa al provvedimento - si determinerebbe lo slittamento all'anno successivo di una rilevante quota degli incassi, con correlata necessità di trovare una copertura nel bilancio dello Stato.

Per quanto riguarda il calendario delle scadenze fiscali, è stata anticipata la scadenza dell’invio delle dichiarazioni dei redditi, che viene unificata al 30 settembre.

Dal 2024, infatti, la scadenza per l’invio del Modello Redditi e Irap diventa a regime il 30 settembre (o il nono mese successivo alla chiusura del periodo d’imposta per i soggetti IRES).

NOTA BENE: Per i soggetti Ires, il termine è anticipato dall'ultimo giorno dell'undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta all'ultimo giorno del nono mese successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta. Per i soggetti con periodo d'imposta non coincidente con l'anno solare per i quali il termine di presentazione delle dichiarazioni dei redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive relative al periodo d'imposta precedente a quello in corso al 31 dicembre 2023 scade successivamente alla data del 2 maggio 2024, continuano ad applicarsi per il predetto periodo d'imposta i termini di presentazione vigenti anteriormente alla medesima data.

ATTENZIONE: Dal 2025 è previsto per le dichiarazioni citate e anche per il modello 770, la possibilità di procedere con l'invio a partire dal 1° aprile di ogni anno e fino al termine fissato per la scadenza (30/9 le dichiarazioni e 31/10 i 770).

Relativamente alle altre principali modifiche del Decreto Adempimenti, da ricordare:

  • 31 gennaio 2024, invio dei dati delle spese sanitarie relative al 2° semestre 2023;
  • 30 aprile 2024, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione i software peer la compilazione delle pagelle fiscali. Inoltre, l’Agenzia mette a disposizione i dati della dichiarazione precompilata anche per i contribuenti titolari di partita Iva;
  • 16 giugno 2024, versamento dei condomini come sostituti d’imposta, con un anticipo rispetto al termine attuale del 30 giugno;
  • 16 dicembre 2024, versamento rateale delle somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte può essere esteso di una ulteriore rata a dicembre. Versamento dei condomini come sostituti d’imposta, anticipato rispetto al termine attuale del 20 dicembre.

Per l’anno 2025 da segnalare:

  • 16 gennaio 2025, versamento delle ritenute operate dai condomini a dicembre:
  • 15 marzo 2025, l’Agenzia mette a disposizione i software per la compilazione delle pagelle fiscali;
  • 1° aprile 2025, termine da cui sarà possibile inviare i modelli Redditi, Irap e 770 alle Entrate.

Via libera al nuovo calendario fiscale, le proteste dei commercialisti

Il 19 dicembre 2023, mentre il CdM approvava in via definitiva i primi decreti attuativi della delega fiscale, compreso quello in materia di adempimenti, le associazioni sindacali dei commercialisti (ADC, ANDOC, ANC, FIDDOC e UNICO) denunciavano tutte le criticità correlate ai provvedimenti, presentando le loro proposte di modifica al calendario fiscale.

Secondo i rappresentati dei commercialisti, il nuovo calendario fiscale è da considerare è «improbabile e inattuabile» e, per tale ragione, hanno fatto una loro proposta per l’anno 2024 che considerano, al contrario, «sostenibile, capace di conciliare le esigenze dell’amministrazione finanziaria con il rispetto del lavoro dei commercialisti».

La proposta delle associazioni sindacali prevede di fissare la data del 28 febbraio, come termine per il rilascio di tutta la modulistica propedeutica alla compilazione delle dichiarazioni fiscali.

La priorità per i professionisti è, poi, l’inserimento nel nuovo calendario fiscale delle date di scadenza del concordato preventivo biennale, perché «lì viene a crearsi l’ingorgo fiscale che non è sostenibile per i commercialisti e tantomeno per le imprese».

Pertanto, propongono le associazioni di avere a disposizione 40 giorni di tempo per esaminare la proposta, spostando il tutto da luglio (per il 2024, giugno a regime) a ottobre, ovvero dopo la presentazione delle dichiarazioni. Questo eviterebbe l’invio anticipato dei modelli ISA, che potrebbe creare problemi anche alle case di software.

Precompilata con perimetro più ampio

Altra novità del decreto legislativo sugli Adempimenti fiscali riguarda il perimetro della dichiarazione precompilata che diventa più ampio e si estende anche ai contribuenti persone fisiche titolari di partite Iva.

È previsto un debutto sperimentale a partire dal 2024, che avrà un impatto soprattutto con riferimento agli oneri detraibili e deducibili già caricati dall’Amministrazione finanziaria.

NOTA BENE: Per chi accetterà le spese, infatti, non scatteranno i controlli formali.

Un'osservazione è da fare in merito ai forfetari, che avendo solo ricavi o compensi generati dalla loro partita Iva, potrebbero non trovare di grande appeal la precompilata, non potendo appunto riportare detrazioni o deduzioni.

Discorso diverso, invece, per chi oltre alla partita Iva in flat tax, ha un reddito da lavoro dipendente o uno da pensione: in questi casi, l’estensione della precompilata potrebbe rivelarsi in una vera e propria semplificazione.

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