Accertamento, sotto controllo anche i beni acquistati al 50%
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 21 maggio 2011
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La sentenza n. 11213 della Corte di Cassazione, depositata in data 20 maggio 2011, analizza il caso di un accertamento sintetico nei confronti di una casalinga a cui era stato contestato un maggior reddito a seguito dell’acquisto di un auto di lusso e di un immobile, seppure posseduti in comunione dei beni.
Il ricorso presentato dalla contribuente dopo l’accertamento Irpef, muove dal presupposto che l’immobile era stato acquistato al 50% con il marito e l’auto di lusso era utilizzata dal figlio, che pagava i premi assicurativi, per cui la donna sopportava solo in parte le spese di mantenimento dell’auto.
La Sprema Corte, tuttavia, respinge il ricorso in quanto l’acquisto di un immobile in regime di comunione legale dei beni non è condizione per far ricadere la disponibilità del bene stesso anche in capo ad altri soggetti. L’intestazione della quietanza dell’assicurazione al figlio indica solo che lo stesso si occupa del pagamento, ma non l’effettivo carico economico della spesa. A ciò, si deve aggiungere la considerazione degli stretti rapporti familiari tra i soggetti coinvolti e il fatto che manca una dichiarazione che giustifichi la dissociazione soggettiva tra il bene contestato e l’intestazione dello stesso. Dunque, l’accertamento da redditometro è del tutto legittimo.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 25 - Il redditometro colpisce anche i beni in comune - Falcone, Iorio
- ItaliaOggi, p. 32 - Casalinga accertata - Alberici
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