Vita d'impresa - Centrale dei Rischi a tutela del credito alle imprese

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Vita d'impresa - Centrale dei Rischi a tutela del credito alle imprese

Oltre che essere una preziosa banca dati, può la Centrale dei Rischi diventare uno strumento di tutela del credito alle imprese? Come può regolarsi l'azienda nella lettura dei dati, e utilizzare gli stessi come strumento per tutelare, favorire e rafforzare la propria reputazione finanziaria? Le domande sono quanto mai di interesse e le risposte sono in questo articolo, che approfondisce la gestione dei dati e la loro sintesi in ottica creditizia.

Centrale dei Rischi, algoritmi e concessione del credito 

La Centrale dei Rischi della Banca d’Italia viene solitamente intesa come uno strumento di consultazione, ma le sue funzioni possono andare ben oltre, incidendo anche sulla reputazione finanziaria dell’impresa e sulla conseguente fluidità dell’accesso al credito.

Lo scenario si focalizza innanzitutto sull’accesso al credito delle imprese, che nel corso degli anni è cambiato radicalmente, tanto più alla luce delle strette creditizie dell’Eba.

Oggi, per accedere al credito, non basta più una stretta di mano con il direttore di banca e non bastano più le garanzie di un tempo. 

Ciò che oggi conta è la reputazione finanziaria dell’impresa, che ha anch’essa maturato una natura 4.0, in quanto viene definita da dati numerici specifici e da raffinati sistemi di algoritmi e intelligenza artificiale.

Ma quali sono le “regole del gioco” da rispettare per ottenere una reputazione finanziaria valida al fine di ottenere credito?

Sono definite dagli accordi di Basilea e l’analisi andamentale, ovvero l’analisi della Centrale Rischi della Banca d’Italia, assume un ruolo cruciale, perché permette una prima ed essenziale verifica, tramite le informazioni contenute, della bontà o meno dell’azienda da affidare.

Può essere illuminante un esempio concreto:

  • Azienda di produzione con fatturato di 6 mln
  • Anno 2019 grossa perdita con azzeramento del patrimonio netto
  • Fido scaduto a febbraio 2020 pochi giorni prima di poter accedere alle moratorie istituite dal governo
  • Necessità di regolare l’uscita di una banca con rientro degli utilizzi che nel frattempo producono una segnalazione di sconfinamento da febbraio 2020 fino a giugno 2021.

Si riesce ad ottenere un piano di ristrutturazione del debito a dicembre 2020, che però viene perfezionato solo a giugno 2021.

Nel frattempo, l’azienda si riorganizza, ritorna in utile e necessita di nuova finanza.

Si iniziano trattative con moltissimi istituti di credito che però non possono iniziare l’istruttoria, per il blocco automatico delle procedure di carico pratica, per il perdurare della segnalazione in Centrale Rischi. 

Dopo il perfezionamento a giugno 2021 del piano di rientro, si ottiene la RETTIFICA della segnalazione di sconfinamento di tutti i mesi da giugno 2021 a ritroso fino a Dicembre 2020, data della delibera dell’istituto.

Questo permette all’azienda di sbloccare la situazione con gli istituti che si erano proposti per le nuove linee di fido e, ricevendo l’autorizzazione automatica dal sistema informatico interno che non rilevava sconfinamenti negli ultimi sei mesi, di ottenere la prima delibera di concessione di € 300.000 di smobilizzo.

Per legge la consultazione è gratuita e accessibile a ogni soggetto in essa censito si tratti di persona fisica o giuridica.

Per richiedere il documento, grazie alla digitalizzazione in atto, si può accedere alla CR in pochi click, possedendo lo Spid.

La Centrale dei Rischi offre una fotografia di insieme dei debiti di famiglie e imprese verso il sistema bancario e finanziario e chi concede il credito vi accede per verificare la situazione finanziaria dei clienti e valutare oggettivamente la loro capacità di far fronte con regolarità ai finanziamenti concessi. In una parola di valutare la loro “affidabilità”.

Non può essere abbandonata volontariamente, perché si è sempre presenti all’interno di alcune soglie di segnalazione.

Gli operatori creditizi sono obbligati a trasmettere le informazioni alla Centrale Rischi mensilmente, alimentando un bacino di informazioni che si aggiorna a livello di sistema ogni 45 giorni.

Consapevoli che tutto può cambiare in questo arco di tempo, monitorare il proprio comportamento e il proprio stato presso la CR diventa quindi di cruciale importanza per definire al meglio la propria “reputazione finanziaria”.

CR come unico giudizio oggettivo per concedere/rinnovare i fidi

Per tutte le società NON di capitale, la Centrale dei Rischi della Banca d’Italia rappresenta il più importante, in alcuni casi l’unico, strumento di giudizio oggettivo di cui una banca dispone per decidere se concedere o rinnovare i fidi.

Va inoltre considerato che il Rating del Medio Credito Centrale (MCC) è influenzato mensilmente dalla componente andamentale costituita dalla CR, che ha natura dinamica, rispetto alla componente qualitativa data dall’analisi del bilancio, che è statica.

Una segnalazione non corretta dell’utilizzo dei propri fidi può estromettere il soggetto dalla garanzia di MCC, facendo venir meno uno degli elementi, la garanzia, da cui partono le banche per effettuare le proprie valutazioni creditizie.

Le strette dell’Eba e la Centrale dei Rischi: quale rapporto?

L’EBA (L’Autorità Bancaria Europea) emana periodicamente le regole che gli Istituti di credito devono seguire in materia di concessione del credito, con l’obiettivo di garantire stabilità e solidità del sistema finanziario europeo.

Dopo il periodo di “sospensione” dovuto al COVID, per accendere o chiudere linee di credito, è prevista la reintroduzione della regolarità di segnalazione in Centrale dei Rischi, con obbligo del sistema creditizio di segnalare in Default le aziende per sconfinamenti anche di lieve entità (100 o 500 €)

La stretta dell’Eba si propone di evitare o limitare la formazione di crediti non performanti spingendo le Banche, nel momento in cui si assista ad un peggioramento dell’utilizzo delle linee di fido da parte di un’impresa cliente, ad avviare azioni di riduzione della propria esposizione. 

Riduzione dell’esposizione che la Banca può decidere anche in presenza di operazioni di acquisizione/fusione, vedi ad esempio la possibile fusione tra Unicredit e MPS, allo scopo di ridurre il rischio complessivo sui clienti comuni costringendo l’impresa ad una verifica della propria posizione finanziaria nei confronti del sistema bancario.

Questi eventi guardano quindi verso un’unica direzione, ovvero chiedono all’impresa di avere piena consapevolezza della propria posizione di debito in modo da potersi confrontare con il sistema creditizio in condizioni di simmetria informativa, alla luce delle nuove valutazioni che le banche stanno mettendo in atto.

Valutazione creditizia: come migliorarla a priori?

La Centrale Rischi, grazie alle informazioni che mette a disposizione mensilmente, consente all’impresa di avere un monitoraggio e un presidio della propria posizione utili ad attivare iniziative proattive finalizzate a migliorare la struttura di debito e le modalità di utilizzo in chiave strategica.

Si tratta di dati completi ma disaggregati, sicuramente esaustivi ma criptici, che possono essere semplificati con opportuni strumenti informatici, che analizzati con continuità in chiave andamentale, soddisfano la necessità di avere le informazioni relative alla propria situazione bancaria e ad indirizzarne la gestione.

Quanto conta la consulenza in materia di accesso al credito?

La risposta è moltissimo, perché i contenuti di questo articolo fotografano una realtà complessa e dove gli imprenditori sono chiamati a conoscere diversi aspetti in materia di concessione del credito.

Dai movimenti del mercato bancario fino alle strette dell’Eba, orientarsi può non essere immediato, mentre gli imprenditori meritano di poter accedere al credito in modo fluido e consapevole.

In questo panorama, la consulenza professionale acquista un ruolo cruciale, perché permette di effettuare gli opportuni controlli e verifiche, stabilendo non solo il quadro della reputazione finanziaria aziendale, bensì consigliando l’imprenditore sulla migliore via da seguire.

Il credito è linfa dell’azienda e Counsel è a disposizione degli imprenditori con consulenze sartoriali già scelte con soddisfazione da centinaia di aziende in Italia.

 

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