Vaccini in azienda, la guida dei Consulenti del Lavoro
Pubblicato il 24 maggio 2021
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Compiti, responsabilità, procedure e costi necessari. Con l’approfondimento del 21 maggio 2021, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro mette a sistema le regole contenute nel Protocollo nazionale del 6 aprile, nelle indicazioni ad interim dei Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute e nel Documento di indirizzo “Vaccinazione nei luoghi di lavoro” emesso dal Garante per la protezione di dati personali lo scorso 13 maggio.
Uno strumento di interesse diffuso, anticipato durante il Forum sulla Sicurezza del Lavoro, che guida dentro alle disposizioni e rimarca alcuni elementi cardine in materia:
- la qualificazione delle attività per l’attivazione di punti vaccinali in azienda all’interno di un più ampio obiettivo di sicurezza degli ambienti di lavoro;
- la volontarietà dell’adesione da parte dei lavoratori alla campagna vaccinale, (in mancanza, a legislazione vigente, di una norma sull’obbligatorietà, non tassativa neanche per le professioni sanitarie);
- la “relativa” vincolatività delle indicazioni del Garante Privacy che, più volte, fa precedere le sue indicazioni dalla locuzione “per quanto possibile”, consentendo una flessibilità oggettiva rispetto ai princìpi esposti.
Vaccini nei luoghi di lavoro, soggetti interessati
Il singolo datore di lavoro con una popolazione lavorativa sufficientemente numerosa, può manifestare la disponibilità ad attuare piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione nei luoghi di lavoro.
I datori di lavoro possono organizzarsi anche con il supporto o il coordinamento delle Associazioni di categoria di riferimento, in modo che anche aziende con un numero minore di lavoratori, possano aderire ai piani previsti dal Protocollo.
La vaccinazione è rivolta ai lavoratori indipendentemente dalla tipologia contrattuale (lavoratori dipendenti, tirocinanti, stagisti, collaboratori), compreso il datore di lavoro o titolari dell’azienda.
Vaccinazione ai dipendenti, il luogo
Si possono attivare i piani vaccinali presso:
- il luogo di lavoro in locali che rispondano ai requisiti normativi della Circolare Interministeriale, delle Linee di indirizzo regionali eventualmente emanate dalle regioni di appartenenza, nonché di ogni altra prescrizione ed indicazione adottata dalle Autorità competenti;
- Strutture sanitarie private convenzionate;
- Strutture sanitarie dell’INAIL, esclusivamente per aziende che non siano tenuti alla nomina del medico competente o non possano fare ricorso a strutture sanitarie private convenzionate. In questo caso tutti gli oneri sotto descritti sono a carico dell’INAIL.
Vaccini per i dipendenti, cosa deve fare l’azienda?
Il datore di lavoro:
- informa i lavoratori in merito alle vaccinazioni, anche attraverso documenti predisposti dalle parti sottoscrittrici del Protocollo, dai soggetti coinvolti in ambito di salute e sicurezza nelle aziende. Il medico competente deve offrire il necessario supporto con informazioni ai lavoratori sui vantaggi e sui rischi connessi alla vaccinazione e sulla specifica tipologia di vaccino;
- raccoglie le adesioni vaccinali dei lavoratori, che aderiscono su base volontaria, per il tramite del medico competente o di altro professionista sanitario opportunamente individuato (nel rispetto della tutela del trattamento dei dati personali);
- identifica i locali da adibire alla somministrazione dei vaccini. Tali locali devono rispondere ai requisiti normativi;
- garantisce durante tutto l’iter il rispetto delle misure di prevenzione anti-contagio.
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