Un blitz sulle auto aziendali
Pubblicato il 03 ottobre 2006
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Il decreto legge collegato alla Finanziaria, approvato dal Consiglio dei Ministri venerdì scorso e in attesa di pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale”, dopo la firma apposta ieri dal Capo dello Stato, riduce drasticamente la deducibilità ai fini Ires, Irpef e Irap dei costi relativi alle autovetture e degli altri mezzi assimilati utilizzati nell’esercizio di imprese, arti e professioni. Misure queste che non lasciano scampo alle imprese, prevedendo l’abolizione della deducibilità (fino a oggi limitata al 50%) e una riduzione alla metà della percentuale riconosciuta ai professionisti (dal 50 al 25). Solo per gli agenti e i rappresentanti la misura attuale dell’80% resta immutata. Tali cambiamenti avranno effetto dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del Dl, cioè, per le società con esercizio coincidente con l’anno solare e per la maggior parte dei contribuenti, dal 1° gennaio 2006. L’intervento sull’articolo 164 del Tuir prevede due modifiche al regime di deduzione dei costi delle autovetture, ciclomotori e motocicli. La prima modifica interviene sulla deducibilità dei costi relativi alle auto in caso di assegnazione al dipendente per la maggior parte del periodo d’imposta, prevedendo la soppressione di tale disposizione, ritenuta agevolativa. La seconda modifica interviene sulla deducibilità dei costi delle autovetture non assegnate, fino a ieri deducibili nella misura del 50%. In caso di utilizzo misto dei veicoli aziendali di proprietà del datore di lavoro o dallo stesso posseduti ad altro titolo, il compenso in natura che consegue all’utilizzo dei veicoli a fini privati concorre a formare reddito di lavoro dipendente in misura forfettaria.
L’effetto dei rimborsi Iva per le auto aziendali sui conti dello Stato sarà di 13,4 miliardi di euro. A pagarne il prezzo saranno gli stessi contribuenti del settore auto, che già per il 2006 dovranno sostenere un aggravio di prelievo di 5 miliardi di euro.
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