Telefisco 2020. Accertamenti esecutivi dei Comuni
Pubblicato il 03 febbraio 2020
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Durante l’incontro di Telefisco 2020, le Entrate hanno dato indicazioni sulle novità relative agli accertamenti esecutivi dei Comuni.
La legge di Bilancio 2020 ha previsto, dal nuovo anno, l’esecutività diretta anche per gli atti di accertamento e irrogazione delle sanzioni emessi dai Comuni. Dunque, per la riscossione non occorre attendere l’iter della formazione della cartella di pagamento o dell’ingiunzione fiscale.
Accertamenti esecutivi dei Comuni. Le risposte di Telefisco
Sul momento di efficacia di tale norma, il Mef, durante Telefisco, ha chiarito che la novità riguarda solo gli atti emessi nel 2020, rimanendo esclusi quelli ricevuti a gennaio ma riferiti ad accertamenti spediti nel 2019.
Nulla è stato modificato circa la modalità di riscossione dei tributi: pertanto, l’atto contiene l’importo pari all’intera maggiore imposta accertata, al netto di sanzioni.
Il Mef ha ricordato che le sanzioni possono essere riscosse solo dopo la sentenza di primo grado, favorevole all’ente, nei limiti di due terzi. Una deroga può essere disposta solo se c’è fondato pericolo di riscossione, ossia se il contribuente ha posto in atto misure dilapidative del patrimonio.
L’avviso esecutivo può essere portato a conoscenza del cittadino con raccomandata A/R, senza procedere attraverso l’atto giudiziario.
Altra precisazione riguarda le multe stradali ed il bollo auto: la novità lascia fuori i due settori. La risposta ha affermato che la normativa in materia è quella del Codice della strada.
Accertamenti esecutivi dei Comuni. Rateizzazione
La legge di Bilancio 2020 ha fissato la possibilità di rateizzare le somme dovute fino a un massimo di 72 quote mensili; una proroga di altre 72 rate è prevista in caso di peggioramento dell’obiettiva difficoltà del soggetto.
La norma stabilisce il piano di rateizzazione in base all’importo degli atti, ma ciò è applicabile qualora non vi sia apposita disciplina regolamentare. Comunque il Comune, con apposita norma, “può ulteriormente regolamentare condizioni e modalità di rateizzazione delle somme dovute, ferma restando una durata massima non inferiore a trentasei rate mensili per debiti di importi superiori a euro 6.000,01”.
Si pone quindi il problema di mettere mano ai regolamenti esistenti, aggiornandoli secondo le nuove regole.
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