Confisca diretta di denaro sul conto anche con prova dell'origine lecita
Pubblicato il 22 novembre 2021
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Entro quali limiti è possibile procedere con la confisca diretta di somme di denaro giacenti su conto corrente bancario che rappresentino il prezzo o il profitto del reato, nel caso in cui la parte interessata provi che il denaro vincolato a fini di confisca derivi da un titolo lecito?
E’ il quesito a cui hanno dato risposta le Sezioni Unite penali della Corte di cassazione, con sentenza n. 42415 del 18 novembre 2021, formulando apposito principio di diritto.
Il Massimo Collegio di legittimità ha spiegato che laddove il prezzo o il profitto derivante dal reato sia costituito da denaro, la confisca viene eseguita, in ragione della natura del bene, mediante l'ablazione del denaro, comunque rinvenuto nel patrimonio del soggetto, che rappresenti l'effettivo accrescimento patrimoniale monetario da quest'ultimo conseguito per effetto del reato.
La predetta confisca va qualificata come confisca diretta, e non per equivalente, e non è ostativa alla sua adozione l'allegazione o la prova dell'origine lecita del numerario oggetto di ablazione.
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