Studi di settore applicati anche per attività professionali “secondarie”
Autore: Cristina Ricciolini
Pubblicato il 29 agosto 2013
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La sentenza della Corte di Cassazione, n. 19710 del 28 agosto 2013, stabilisce che anche il lavoratore dipendente che svolge attività professionale come attività secondaria è soggetto agli studi di settore. Il reddito deve poi essere determinato in maniera equa dal Fisco.
Secondo i giudici l'applicazione degli studi di settore nell'accertamento costituisce un sistema di presunzioni semplici sul quale fondare l'accertamento anche in esito al contraddittorio con il contribuente.
Il caso riguardava un geometra che aveva partita Iva per fatturare attività diverse da quelle del rapporto di lavoro subordinato che aveva in essere e il cui reddito era stato determinato dal Fisco sulla base degli studi di settore.
- ItaliaOggi, p. 24 - Partite Iva sotto scacco - Alberici
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