Società quotate, diritto degli azionisti di approvare le politiche di remunerazione degli amministratori
Pubblicato il 13 luglio 2018
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Obiettivo 1. Azionisti delle quotate attori nelle politiche di remunerazione degli amministratori
I piccoli azionisti delle società quotate in borsa possono approvare le politiche di remunerazione degli amministratori. Lo prevede, al fine di favorire l'azionariato attivo degli investitori istituzionali, la Direttiva 2017/828 Ue, c.d. “Shareholder rights”.
Obiettivo 2. Completezza e trasparenza dell'informativa
Altro obiettivo è raggiungere completezza e trasparenza dell'informativa finanziaria.
Sulla scorta di queste novità - introdotte nel nostro ordinamento ed accolte con entusiasmo dalla categoria professionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, presente con il presidente Miani, il 12 luglio scorso a Roma, ad un convegno sul tema – il CNDCEC reputa importante far passare ad obbligatorio da facoltativo il voto elettronico, strumento che già la citata Direttiva considera strategico per agevolare la presenza dei risparmiatori.
Ruolo dei commercialisti
In questo circuito “virtuoso”, i commercialisti potrebbero svolgere il doppio ruolo di amministratori indipendenti (o componenti dell'organo di controllo delle quotate) e di ausilio agli investitori nel delicato esercizio del voto. In effetti, nelle società quotate corrisponde al 3% il numero di esponenti della categoria che è amministratore.
E' allo studio un “Decalogo dell'azionista attivo” che raccoglierà la prassi internazionale e le istruzioni per l'uso dei diritti, di modo che si possa incidere su governance, strategie e risultati a lungo termine.
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