Soccorso alpino e speleologico: implementato il servizio INPS per il rimborso della retribuzione

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Soccorso alpino e speleologico: implementato il servizio INPS per il rimborso della retribuzione

Con circolare n. 171 del 17 novembre 2017 l’INPS, oltre ad illustrare le modalità di presentazione telematica delle domande di rimborso della retribuzione corrisposta dai datori di lavoro del settore pubblico ai lavoratori dipendenti che si sono astenuti dal lavoro per operazioni o esercitazioni di soccorso alpino e speleologico, ha reso noto che è stata implementata la procedura per il servizio ai datori di lavoro privati.

Più nello specifico, la nuova procedura consente - tramite la Sezione Documentazione da allegare alla domanda - di inviare all’Istituto la dichiarazione che attesta l’appartenenza del lavoratore al corpo volontario del soccorso alpino e speleologico del C.A.I. e l’attestazione del Sindaco o suo delegato, comprovante l’avvenuto impiego dei lavoratori nelle predette attività e relativi tempi di durata, necessari alla definizione della domanda.

Il format utilizzabile per la dichiarazione del lavoratore è reperibile all’interno della procedura di acquisizione della domanda.

Infatti, spiega la circolare, i datori di lavoro privati fino ad oggi erano tenuti alla consegna della suddetta documentazione attraverso gli sportelli INPS o mediante spedizione postale.

Inoltre, al fine dell’accredito del rimborso è richiesto l’invio del modello europeo di Identificazione Finanziaria, disponibile all’interno della procedura.

Anche in
  • eDotto.com – Edicola del 6 settembre 2016 – Protezione civile e Soccorso alpino – Schiavone

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