Sgravio contributivo lavoratrici madri: ok anche per lavoratrici intermittenti
Pubblicato il 06 febbraio 2025
In questo articolo:
Condividi l'articolo:
L’interpello n. 2 del 5 febbraio 2025 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha chiarito alcuni aspetti fondamentali relativi allo sgravio contributivo per le lavoratrici madri previsto dalla Legge di Bilancio 2024, agevolazione che mira a sostenere il reddito delle donne con figli, incentivando la loro permanenza nel mercato del lavoro.
Di seguito, analizziamo nel dettaglio chi può beneficiare dello sgravio contributivo, quali contratti rientrano nel perimetro dell’agevolazione e le implicazioni pratiche per lavoratrici e datori di lavoro.
Chi può beneficiare dello sgravio contributivo?
Lo sgravio contributivo introdotto dalla legge 30 dicembre 2023, n. 213, all’articolo 1, commi 180-182, si rivolge esclusivamente alle lavoratrici madri con almeno due figli.
La misura prevede due livelli di applicabilità:
-
Lavoratrici madri con tre o più figli:
-
Lo sgravio è riconosciuto dal 2024 al 2026.
-
Si applica fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
-
-
Lavoratrici madri con due figli (misura sperimentale per il 2024):
-
Valido esclusivamente per il 2024.
-
L’agevolazione è concessa fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
-
Quali contratti sono ammessi?
Il beneficio si applica esclusivamente a:
- lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato.
- contratti di lavoro a tempo indeterminato.
Vi è un’unica esclusione esplicita stabilita dalla normativa ovvero il lavoro domestico, escluso dallo sgravio contributivo.
I chiarimenti ministeriali
A seguito dell'entrata in vigore della Legge di Bilancio 2024, alcune incertezze interpretative sono emerse riguardo all'applicabilità dello sgravio contributivo ai contratti di lavoro intermittente a tempo indeterminato.
Il quesito posto dall’Associazione ANPIT
L’ANPIT ha chiesto se lo sgravio contributivo fosse applicabile anche alle lavoratrici madri con contratti di lavoro intermittente a tempo indeterminato, in quanto questa tipologia di contratto non era espressamente esclusa dalla normativa.
La risposta del Ministero
Il Ministero del lavoro, dopo aver acquisito i pareri dell’Inps e della direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative, ha chiarito che:
- la normativa non esclude espressamente i contratti intermittenti dall’applicazione dello sgravio contributivo;
- la finalità della misura è aumentare il reddito delle lavoratrici madri, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, purché sia a tempo indeterminato.
Un'analogia è stata fatta con un'agevolazione simile prevista dalla Legge di Bilancio 2022, che aveva incluso il lavoro intermittente tra i contratti ammessi.
Conclusione ministeriale
Il ministero del lavoro ha dunque confermato che anche le lavoratrici madri con contratti di lavoro intermittente a tempo indeterminato possono beneficiare dello sgravio contributivo.
Questa interpretazione estensiva consente di includere un numero maggiore di lavoratrici all’interno dell’agevolazione, riconoscendo il lavoro intermittente come una forma contrattuale flessibile ma valida ai fini dell’applicabilità dello sgravio.
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: