Serve chiarezza tra dottori commercialisti e ragionieri sulla previdenza
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 20 ottobre 2009
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Dal 1° gennaio 2008 è emersa una lacuna normativa che complica l’iscrizione all’ente previdenziale dei soggetti che confluiscono nell’albo unico (dottori commercialisti ed esperti contabili). Secondo Paolo Santarelli, presidente della Cassa dei ragionieri, la lettera che il ministero del Lavoro ha inviato alla Cassa dei dottori commercialisti, in data 29 settembre, non è chiara ed è stata oggetto di erronee interpretazioni. Per i commercialisti, infatti, la base di iscrizione alla Cassa continua ad essere la legge n. 81/2006, mentre per i ragionieri si è venuto a creare un problema di interpretazione, per cui si richiede maggiore chiarezza. Per Santarelli, il decreto legislativo 139/2005, nel costituire l’Albo unico, ha soppresso gli Ordini di ragionieri e dottori commercialisti e, di conseguenza, i relativi albi. Per tali ragioni, sembra non corretta l’interpretazione della Cassa dei dottori commercialisti che hanno continuato a fare nuove iscrizioni alla loro Cassa sulla base della sopraccitata legge, che prevede l’obbligo di iscrizione alla Cassa dei dottori commercialisti per tutti gli iscritti agli albi che esercitano la professione. Santarelli si rivolge così agli Ordini territoriali, alla Cassa dei dottori commercialisti e al ministero del Lavoro.
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