Rivalutazione del TFR: come si calcola l’imposta sostitutiva
Pubblicato il 28 novembre 2024
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Entro il 16 dicembre 2024, datori di lavoro e professionisti sono tenuti a calcolare e versare l’acconto sull’imposta sostitutiva sulla rivalutazione del trattamento di fine rapporto (TFR) accantonato al 31 dicembre 2023.
Come di consueto ed in ossequio alle disposizioni del Codice Civile, il trattamento di fine rapporto deve essere annualmente rivalutato applicando un tasso composto da una parte fissa, pari all’1,5%, e da una parte variabile pari al 75% della differenza dell’indice ISTAT sui prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati.
Sulla rivalutazione è dovuta, dai datori di lavoro che gestiscono internamente le somme dei propri dipendenti, l’imposta sostitutiva pari al 17%.
Per la determinazione dell’acconto, da versare nel modello F24 con il codice tributo 1712, dovrà essere utilizzato uno dei due metodi prescritti:
- il c.d. metodo storico, che consente di versare il 90% dell’imposta sostitutiva dell’anno precedente
- il c.d. metodo previsionale, che consente di calcolare l’acconto nella misura del 90% sulla base della rivalutazione presunta e, dunque, tenendo conto di eventuali cessazioni ed erogazioni dei trattamenti di fine rapporto intervenuti.
Come si applicano questi metodi? Come si calcola l'imposta sostitutiva da versare, in acconto, entro il 16 dicembre 2024? Quali datori di lavoro sono esclusi?
Tutte le risposte nell'Approfondimento che segue
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