Risarcimento da mobbing a carico dell'azienda "indifferente"

Pubblicato il



La Corte di cassazione, con la sentenza n. 7382 del 26 marzo 2010, ha respinto il ricorso presentato da un'azienda contro la decisione con cui i giudici di merito l'avevano condannata al risarcimento dei danni da mobbing subiti da un dipendente a seguito dei continui insulti, rimproveri ed umiliazioni rivoltigli dal direttore dello stabilimento.

Nel testo della decisione, i giudici di legittimità hanno ricordato come quella di mobbing sia una condotta del datore, protratta nel tempo, “consistente in reiterati comportamenti ostili che assumono la forma di discriminazione o di persecuzione psicologica da cui consegue la mortificazione morale e l'emarginazione del dipendente nell'ambiente di lavoro, con effetti lesivi dell'equilibrio fisiopsichico e della personalità del medesimo”. Nel caso in esame, i giudici di merito avevano accertato che il lavoratore era stato preso di mira dal direttore e, conseguentemente, fatto oggetto di continui insulti e rimproveri nonchè umiliato e ridicolizzato avanti ai colleghi di lavoro ed adibito sempre più spesso ai lavori più gravosi, e ciò “nella indifferenza, tolleranza e complicità del legale rappresentate della società”.
Links Anche in
  • Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 34 - Per il mobbing non paga l'assicurazione
  • ItaliaOggi, p. 21 – Sfottò davanti al colleghi Mobbizzato il lavoratore - Alberici

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito