Riforma ordinamento penitenziario: sì dal Consiglio dei ministri
Pubblicato il 19 marzo 2018
In questo articolo:
Condividi l'articolo:
Priorità alle misure alternative al carcere
Nel corso della seduta del 16 marzo 2018, il Consiglio dei ministri ha approvato, in secondo esame preliminare, lo schema del decreto legislativo di riforma dell’ordinamento penitenziario in attuazione delle deleghe contenute nell’articolo 1, della Legge n. 103/2017.
L’obiettivo prioritario dell’intervento legislativo - si legge nel comunicato stampa del Governo, di fine seduta - è quello di rendere più attuale il vigente sistema dell’ordinamento penitenziario, adeguandolo ai successivi orientamenti della giurisprudenza della Corte Costituzionale, della Corte di Cassazione e delle Corti europee.
Lo stesso provvedimento mira:
- a ridurre il ricorso al carcere in favore di soluzioni rieducative “senza indebolire la sicurezza della collettività”;
- a razionalizzare le attività degli uffici preposti alla gestione del settore penitenziario, “restituendo efficienza al sistema, riducendo i tempi procedimentali e risparmiando sui costi”;
- a diminuire il sovraffollamento carcerario, assegnando, da un lato, la priorità del sistema penitenziario alle misure alternative al carcere, potenziando, dall’altro, il trattamento del detenuto e il suo reinserimento sociale, in modo anche da arginare il fenomeno della recidiva;
- a valorizzare il ruolo della Polizia Penitenziaria, con ampliamento delle relative competenze.
Ultimo passaggio in Parlamento
Il testo del provvedimento, che ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza unificata e i pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari, dovrà essere sottoposto ad un ultimo esame, non vincolante, delle Camere.
Guardasigilli: nessun provvedimento “svuotacarceri” o “salvaladri”
“Questo non è un provvedimento salva-ladri, uno svuota-carceri: da domani non ci sarà nessun ladro in più in giro". E’ questo il commento rilasciato dal Guardasigilli, Andrea Orlando, al termine della seduta del Governo.
Il ministro ha poi continuato “…da domani un giudice potrà valutare il comportamento del detenuto e ammetterlo a misure che gli consentono di restituire qualcosa di quello che ha tolto alla società".
Camere penali: ora conclusione dell'iter
L’Unione delle Camere Penali Italiane non ha tardato ad esprime la propria soddisfazione per la decisione del Consiglio dei Ministri di approvare la tanto attesa riforma dell’ordinamento penitenziario, senza le modifiche indicate dalle Commissioni Giustizia di Camera e Senato “che, di fatto, avrebbero svuotato di significato la riforma che, contrariamente a quanto sostenuto da taluno, garantisce maggiore sicurezza ai cittadini, attuando principi costituzionali”.
Da qui, l’auspicio degli avvocati penalisti che il procedimento per la formalizzazione dell’approvazione sia completato al più presto.
L’Unione delle Camere penali – si legge in un comunicato della Giunta dell’unione, datato 16 marzo 2018 – “vigilerà attentamente” proprio al fine del completamento dei lavori in tempi brevi nonché “perché prosegua l’attività volta a migliorare la condizione nelle carceri, rammentando, tra l’altro, che più di un terzo della popolazione carceraria è costituita da persone in attesa di giudizio e, dunque, di presunti innocenti”.
- eDotto.com – Punto & Lex 7 marzo 2018 - Riforma penitenziaria: appello dei penalisti per il varo definitivo – Pergolari
- eDotto.com – Punto & Lex 23 febbraio 2018 - Ordinamento penitenziario: riforma ancora non definitiva – Pergolari
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: