Riallineamenti, le due vie al test di opportunità
Autore: eDotto
Pubblicato il 19 marzo 2009
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Tenendo conto delle ricadute che si potrebbero avere nei bilanci, le imprese si trovano di fronte al difficile compito di valutare se è il caso o meno di sfruttare l’opzione del riallineamento per le aggregazioni aziendali, da cui scaturiscono sempre disallineamenti civili e fiscali. Si presenta ora una doppia opportunità, dato che il decreto anticrisi ha introdotto un nuovo meccanismo per affrancare i valori (art. 15), che si affianca alla possibilità di riallineamento di alcune voci, come immobilizzazioni materiali e immateriali, previsto dal Tuir (art. 176, comma 2-ter). Le nuove disposizioni previste dall’articolo 15 del Dl 185/08 si pongono in alternativa, o deroga, al meccanismo del Tuir, mentre quelle dell’articolo 11 ne rappresentano un’estensione. Possono formare oggetto di tali disposizioni in tutto o in parte i disallineamenti riferiti ad avviamento, marchi e altre attività immateriali. L’affrancamento avviene in un’unica soluzione versando l’imposta sostitutiva del 16% e i maggiori valori sono riconosciuti dall’esercizio di versamento. Il riallineamento, invece, avviene pagando Ires e Irap ad aliquota ordinaria e in via separata, mentre per i crediti l’aliquota è al 20%. Secondo la relazione al Dl anticrisi, l’opportunità fornita dall’articolo 15 indica la “disciplina di riallineamento maggiormente agevolativa”.
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