Revisione degli studi di settore 2009 entro settembre: rischio di correttivi
Pubblicato il 25 agosto 2009
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Al fine di fronteggiare l’attuale momento di crisi che le imprese - specie di piccole e medie dimensioni - stanno attraversando, sono stati presi una serie di provvedimenti che riguardano gli studi di settore, con lo scopo di ridimensionare i parametri previsionali sui guadagni stimati per le aziende e, così, riallineare i relativi oneri da versare. Ogni anno, infatti si deve procedere ad una revisione di circa un terzo degli studi di settore in vigore. Anche per l’anno d’imposta 2009, quindi in Gerico 2010, sono previste delle revisioni che dovrebbero portare a 68 il numero degli studi in vigore. In particolare, si deve specificare che due sono stati gli interventi che hanno avuto ad oggetto gli studi:
il decreto legge n. 112 del 2008, che ha anticipato al 31 dicembre l’approvazione degli studi di settore revisionati per il 2008, con valutazioni rivedute e corrette rispetto alla territorialità dei soggetti
e
il decreto legge n. 185 del 2008, con la previsione di correttivi per il 2008, che tiene in debita considerazione la crisi economica generale, mediante l’emanazione di un decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze.
In base alle suddette disposizioni, per il 2008 il termine di revisione era stato anticipato al 31 dicembre, con l’anticipo per gli anni successivi al 30 settembre. La mancata approvazione dell’emendamento governativo al Dl n. 78/2009, lascia invariata la scadenza del 30 settembre per le revisioni che entreranno in Gerico 2010. Il dubbio che sorge, a questo punto, è che il tempo a disposizione sia certamente troppo breve e le revisioni che andranno fatte entro il periodo fissato rischiano di imporre degli aggiustamenti che di fatto non riescono a tener conto degli effetti concreti della crisi. Si tratterebbe, infatti, di fare degli aggiustamenti senza essere a conoscenza delle dichiarazioni 2008 che saranno a disposizione dei tecnici dell’Amministrazione finanziaria solo a partire dalla metà di ottobre (soprattutto le dichiarazioni semplificate Iva). L’anticipo dei tempi di approvazione degli studi (dal marzo dell’anno in cui si applicava la revisione al settembre precedente) era stato auspicato per conoscere gli studi in via anticipata in tempi di normalità economica. Tal cosa, di sicuro, non si rileva fruttuosa in tempi di crisi. Effettuare la revisione entro settembre (al 30 settembre è attesa la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale” del provvedimento di approvazione degli studi revisionati) comporterà necessariamente una riapertura della questione entro marzo del prossimo anno, per procedere nuovamente con i correttivi, come già avvenuto quest’anno.
Roberta Moscioni
- http://www.agenziaentrate.it
- Il Sole 24 Ore, p. 25 – Gli studi chiedono tempo - Criscione
- ItaliaOggi, p. 21 – Il redditometro non può sostituire gli studi di settore
- Il Sole 24 Ore, p. 25 – L’invito “vuole” più indizi – Deotto
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