“Resto al Sud” per professionisti, al via le domande

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“Resto al Sud” per professionisti, al via le domande

Semaforo verde per l’invio delle istanze d’accesso all’incentivo “Resto al Sudin favore dei professionisti. Infatti, a decorrere dalla mattinata di lunedì 9 dicembre 2019, Invitalia ha aperto gli sportelli per accogliere le domande. Si ricorda, al riguardo, che il 23 novembre 2019 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 275 il Decreto n. 134 del 5 agosto 2019, recante modifiche al regolamento n. 174 del 9 novembre 2017, che consente l’accesso alle agevolazioni anche ai soggetti che svolgono attività libero professionale. In particolare, si tratta di soggetti:

  • iscritti in ordini o collegi professionali;
  • esercenti professioni non organizzate in ordini o collegi.

Il bando “Resto al Sud” è sostenuto da un tesoretto di 1,2 miliardi di euro, suddiviso in:

  • contributo a fondo perduto, pari al 35% dell’investimento complessivo;
  • finanziamento bancario, pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi dal finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.

“Resto al Sud” per professionisti, a chi interessa?

Possono accedere all’incentivo “Resto al Sud” i soggetti di età compresa tra i 18 ed i 45 anni che:

  • siano residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda o vi trasferiscano la residenza entro 60 giorni, ovvero entro 120 giorni se residenti all'estero, dalla comunicazione del positivo esito dell'istruttoria;
  • non risultino già titolari di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017, al momento della presentazione della domanda.

Si ricorda, al riguardo, che i beneficiari delle agevolazioni devono mantenere la residenza nelle predette regioni per tutta la durata del finanziamento.

“Resto al Sud” per professionisti, la novità

A seguito delle modifiche apportate dal Decreto n. 134 del 5 agosto 2019, posso partecipare alle agevolazioni anche i soggetti che svolgono attività libero-professionali. Questi ultimi, non devono essere titolari di partita IVA per l'esercizio di un'attività analoga a quella proposta nei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda di agevolazione.

In particolare, non possono presentare istanza i soggetti che risultano essere titolari, nei 12 mesi precedenti la presentazione della domanda, di partita IVA associata ad un codice ATECO identico, fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche, a quello corrispondente all'attività oggetto di domanda d’ammissione alle agevolazioni.

“Resto al Sud” per professionisti, soggetti esclusi

Restano esclusi dal beneficio “Resto al Sud”: il settore del commercio e dell’agricoltura. I requisiti per l’accesso ai benefici tagliano fuori poi le posizioni già collocate nel mercato del lavoro, ossia i professionisti che siano anche titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Analogo di discorso per i professionisti che, sebbene obbligati per la natura della professione svolta, non risultino iscritti ai rispettivi ordini professionali. Per quanto riguarda, invece, le società tra professionisti restano fuori quelle che hanno già ottenuto aiuti statali a favore dell’autoimprenditorialità.

“Resto al Sud” per professionisti, le domande

Si ricorda, infine, che l’agevolazione “Resto al Sud” è un incentivo “a sportello”, quindi non un “click day”, in quanto le domande vengono esaminate senza graduatorie in base all’ordine cronologico di arrivo.

Allegati Anche in
  • edotto.com – Edicola del 28 novembre 2019 - “Resto al Sud”, incentivo incompatibile con il lavoro dipendente a tempo indeterminato – Bonaddio

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