Question time, Zanetti su impianti “imbullonati” e società di leasing

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Nel corso del question time che si è tenuto il 23 aprile 2015 in Commissione finanze alla Camera, il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, rispondendo ad una serie di interrogazioni presentate sul tema “imbullonati” e relativa applicazione di Imu e Tasi, ha chiarito alcuni aspetti importanti della vicenda, finora al centro di numerose polemiche.

Imbullonati

Anche se la circolare n. 6/T/2012 dell’Agenzia del Territorio ha fissato alcuni criteri generali da seguire per stimare correttamente gli immobili a destinazione produttiva, fornendo alcuni esempi pratici di impianti che devono essere ricondotti o meno nella stima, Zanetti ha sottolineato come tale procedura non è sempre così semplice da applicare, vista la varietà dei processi produttivi che richiede solitamente una valutazione specifica per ciascun immobile oggetto di accertamento catastale.

Per tali ragioni, l’Agenzia delle Entrate sta conducendo una analisi approfondita volta a riscontrare le tipologie di impianti comunemente presenti negli immobili a destinazione produttiva, per individuare esattamente quali sono le caratteristiche di “immobiliarità” e conseguente rilevanza per la stima catastale.

Lo scopo è quello di fornire linee guida uniformi per l’operato di tutti gli uffici provinciali, con indicazioni univoche delle motivazioni da apporre all’interno degli avvisi di accertamento. Tutto ciò, al momento, si dovrebbe tradurre in un freno ai nuovi accertamenti, in una verifica di quelli già emessi, in una definitiva individuazione delle tipologie impiantistiche da considerare imbullonate e da accatastare e in una uniformità di comportamento sul territorio.

Tutto per evitare nuovi contenziosi, per permettere al Governo di trovare una soluzione al problema e all’Agenzia delle Entrate di evitare di inviare altri avvisi di accertamento prima che la stessa abbia definito con chiarezza quali impianti devono pagare.

Conclude Zanetti, nella nota n. 5-05401, solo al termine di tale lavoro saranno fornite «ulteriori precisazioni agli uffici operativi dell’Agenzia».

Società di leasing

Con la risposta n. 5-05349, fornita ad un’altra interrogazione parlamentare, l’onorevole Zanetti analizza la possibilità per le imprese di leasing, che acquistano terreni edificabili o immobili in fase di costruzione di poter detrarre l’Iva sugli acquisti sostenuti per i lavori di costruzione come avviene per le imprese di costruzione e ristrutturazione (art. 10 Dpr n. 633/72).

Al momento, le società di leasing sono escluse dal novero delle “imprese costruttrici”, pertanto per esse ne deriva l’indetraibilità dell’Iva assolta sui costi di realizzazione degli abitativi.

Zanetti, al riguardo, ribadisce che è allo studio la possibilità di una modifica della disciplina Iva relativa alle operazioni di costruzione e/o ultimazione di abitativi da parte delle società di leasing. Nello specifico, si sta valutando l’ipotesi di rendere applicabile il regime di esenzione ai canoni di locazione e di consentire la detrazione dell’Iva assolta sui costi legati alla costruzione ed ultimazione degli immobili, anche abitativi.
Allegati Links Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 37 - Doppio test per gli «imbullonati» - Costa
  • ItaliaOggi, p. 23 - Rimborso Iva, addio alle liti - Ricca

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