Proposte Ue per contrastare frodi Iva nell’e-commerce. Consultazione pubblica

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Proposte Ue per contrastare frodi Iva nell’e-commerce. Consultazione pubblica

Professionisti, associazioni economico-professionali, centri di ricerca e università, privati cittadini sono chiamati a dare il proprio contributo alla consultazione pubblica nazionale indetta per adottare, da parte della Commissione europea, un pacchetto di norme dirette al contrasto delle frodi Iva nel settore del commercio elettronico.  

La Commissione Europea, il 12 dicembre 2018, ha proposto l’adozione di nuove norme dirette a migliorare la cooperazione tra le autorità fiscali degli Stati membri e i prestatori di servizi di pagamento; in particolare, si tratta di due proposte per la lotta contro le frodi in materia di IVA nel commercio elettronico.

La prima proposta - COM(2018)812 che apporta modifiche alla direttiva IVA 2006/112/CE - prevede l’introduzione di alcuni requisiti per i prestatori di servizi di pagamento con l’obiettivo, come detto, di rafforzare la cooperazione tra questi ultimi e le autorità fiscali. E’ stato accertato che il 90% degli acquisti online degli acquirenti europei è stato effettuato mediante bonifici, addebiti diretti in conto e pagamenti con carte, ossia attraverso un intermediario che interviene nell'operazione (un prestatore di servizi di pagamento). Tale soggetto, pertanto, è in grado di fornire alle autorità fiscali un quadro completo degli acquisti online ed aiutare le stesse a monitorare la conformità agli obblighi in materia di IVA relativamente alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi nel commercio elettronico.

La seconda riguarda una proposta di regolamento - COM(2018)813 che modifica il regolamento Ue n. 904/2010 – che prevede misure finalizzate alla raccolta armonizzata, da parte degli Stati membri, della documentazione resa disponibile per via elettronica dai prestatori di servizi di pagamento. Per raggiungere l’obiettivo, si stabilisce di istituire un nuovo sistema telematico centrale per l’archiviazione delle informazioni sui pagamenti e per il trattamento esclusivo da parte dei funzionari antifrode degli Stati membri che aderiscono alla rete per lo scambio multilaterale di segnali di allerta precoce per la lotta contro le frodi Iva (Eurofisc).

Chiamati a fornire osservazioni e commenti sulle proposte sono professionisti, associazioni economico-professionali, centri di ricerca e università, privati cittadini.

Sul sito del Dipartimento delle Finanze è disponibile un apposito form utile per inviare i contributi. C’è tempo fino al 15 febbraio 2019.

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