Pronto il decreto su inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali nelle p.a.
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 22 marzo 2013
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Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 21 marzo 2031, ha approvato, tra gli altri provvedimenti, un decreto legislativo avanzato su proposta del ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni, redatto in attuazione della delega conferita all’Esecutivo con Legge n. 190/2012 (cosiddetta “legge anticorruzione”).
Nel testo del decreto viene sancito che gli incarichi dirigenziali e di vertice nella p.a. non possono essere conferiti qualora il soggetto destinatario del possibile incarico ha assunto comportamenti, ha assunto cariche o svolto attività che producono la presunzione di un potenziale conflitto di interessi.
In particolare, sono individuati tre ordini di cause di inconferibilità: le condanne penali (anche non definitive) per reati contro la pubblica amministrazione; la provenienza da incarichi e cariche in enti privati; la provenienza da organi di indirizzo politico.
Gli incarichi indicati, inoltre, risultano incompatibili con cariche in organi di indirizzo politico.
Ai sensi delle nuove disposizioni, le eventuali violazioni delle disposizioni in materia di inconferibilità ed incompatibilità vengono punite attraverso sanzioni di carattere obiettivo, volte a colpire l’atto adottato in violazione di legge (nullità), e sanzioni di carattere subiettivo, volte a far valere la responsabilità degli autori della violazione.
Eventuali incarichi assunti in situazione di incompatibilità decadono, con contestuale risoluzione dei relativi contratti, decorso il termine perentorio di quindici giorni dalla contestazione della causa rilevata da parte del responsabile del piano anticorruzione istituito presso ciascuna amministrazione.
E’ quest’ultimo, infatti, a segnalare i casi di possibile violazione all’Autorità nazionale anticorruzione, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nonché alla Corte dei Conti, per l’accertamento di eventuali responsabilità amministrative.
- ItaliaOggi, p. 24 – Niente incarichi ai condannati - Oliveri
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