Procedibili a querela i reati con offesa privata o modesto valore offensivo

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Procedibili a querela i reati con offesa privata o modesto valore offensivo

Nell seduta dell’8 febbraio 2018, il Consiglio dei ministri ha approvato due decreti legislativi attuativi della recente riforma penale.

Si tratta, in primo luogo, di un decreto che modifica il regime di procedibilità di alcuni reati, approvato in secondo esame preliminare, e che necessita, ora, di un ulteriore passaggio presso le Commissioni parlamentari competenti ai fini della definitiva approvazione da parte del Governo.

Ampliamento dei casi di procedibilità a querela di parte

Il testo prevede l’incremento dei casi per cui si deve procedere a querela di parte, che viene estesa ai reati contro la persona e contro il patrimonio, essenzialmente caratterizzati per il valore privato dell’offesa o per il suo modesto valore offensivo.

La procedibilità a querela è, quindi prevista:

  • per i reati contro la persona puniti con la sola pena pecuniaria o con la pena detentiva non superiore a quattro anni (fatta eccezione per il delitto di violenza privata);
  • per i reati contro il patrimonio previsti dal Codice penale (salvo il caso di danno di rilevante gravità).

Rimane la procedibilità d’ufficio nei casi in cui la persona offesa sia incapace per età o per infermità, ricorrano circostanze aggravanti a effetto speciale ovvero quelle indicate all’articolo 339 del Codice penale e nelle ipotesi in cui il danno arrecato alla persona offesa sia di rilevante gravità.

Rispetto al testo precedente, è stata espunta, sulla base dei pareri espressi dalle commissioni di Camera e Senato, la disposizione che prevedeva la procedibilità a querela per i delitti di arresto illegale, di indebita limitazione della libertà personale, di perquisizione e ispezione personali arbitrarie.

Riserva di codice nella materia penale

L’altro schema di decreto legislativo - approvato, in questo caso, in via definitiva - contiene disposizioni di attuazione del principio di delega della riserva di codice nella materia penale.

Lo stesso, in particolare, prevede l’inserimento, nel Codice penale, di tutte le fattispecie criminose, previste da disposizioni di legge in vigore, poste a tutela di beni di rilevanza costituzionale, quali la vita e la protezione della comunità civile.

Altri decreti all'esame del CDM

Tra gli altri provvedimenti, approvati, in via preliminare, nella medesima seduta dell’8 febbraio, si segnalano:

  • il testo di un decreto legislativo che disciplina il trattamento dei dati personali per finalità di prevenzione e repressione di reati, esecuzione di sanzioni penali, salvaguardia contro le minacce alla sicurezza pubblica e prevenzione delle stesse, da parte sia dell’autorità giudiziaria, sia delle forze di polizia, attuativo della direttiva 2016/680;
  • un decreto sull’uso dei dati del codice di prenotazione ai fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo e dei reati gravi, in attuazione della direttiva 2016/681;
  • lo schema di un decreto legislativo sulla protezione del know how e delle informazioni commerciali riservate, introduttivo di misure sanzionatorie penali e amministrative efficaci, proporzionate e dissuasive in caso di acquisizione, utilizzo o divulgazione di tali informazioni, che attua la direttiva 2016/943.
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