Primo sì allo “sblocca cantieri”, testo non definitivo

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Primo sì allo “sblocca cantieri”, testo non definitivo

Il Consiglio dei ministri ha dato un primo via libera al cosiddetto decreto “sblocca cantieri”.

Lo ha fatto nella seduta del 21 marzo 2019, nel corso della quale il Governo ha condiviso una prima parte di disposizioni volte alla riforma del codice degli appalti.

Sulle altre misure la discussione resta ancora aperta.

Il testo approvato – si legge nel testo del comunicato stampa di fine seduta – consiste in un decreto-legge introduttivo di:

  • misure urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici e per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali;
  • norme per la semplificazione dell’attività edilizia in generale e scolastica in particolare;
  • misure per eventi calamitosi.

Il provvedimento avrebbe come fine quello di snellire e semplificare la normativa nazionale, ridimensionando anche il ruolo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, soprattutto per quanto riguarda i suoi poteri regolamentari.

Le misure del Decreto-legge

Da quanto si apprende, le novità su cui nell’Esecutivo ci sarebbe l’accordo riguarderebbero:

  • la soglia delle 350mila euro per le trattative private (già contenuta nella legge di bilancio);
  • l'eliminazione dell'obbligo di indicazione della terna dei subappaltatori;
  • il ritorno della priorità al criterio del massimo ribasso;
  • ritocchi per quanto concerne il meccanismo di individuazione ed esclusione automatica delle offerte anomale;
  • la previsione di una progettazione semplificata per tutte le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, che potranno essere avviate sulla base del progetto definitivo e non esecutivo;
  • il ritorno ad un unico regolamento attuativo del Codice appalti;
  • semplificazione degli intereventi nelle aree terremotate con classificazione dei medesimi come “rilevanti”, di “minore rilevanza” o “privi di rilevanza”.

Ancora non vi sarebbe condivisione sul limite del subappalto al 30% (il M5s sarebbe per il mantenimento della disposizione mentre la Lega la vorrebbe cancellare) mentre è stata espunta la norma che prevedeva l’innalzamento a 5milioni di euro della soglia per affidare i lavori senza gara formale, con una procedura negoziata aperta a cinque imprese.

Le posizioni sarebbero ancora lontane anche per quanto riguarda il nodo dei commissari straordinari, una figura che vorrebbe vedersi rafforzata anche se ancora restano i vincoli e i limiti sgraditi alla Lega.

Il decreto legge è stato approvato “salvo intese, in versione, quindi, non definitiva e rimanendo aperto ad ulteriori modifiche.

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