Primi dissensi sui punti caldi della riforma della giustizia
Pubblicato il 09 aprile 2010
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Le anticipazioni fornite dal Ministro della giustizia Alfano su quelli che potrebbero essere i cambiamenti da apportare all’ordinamento giudiziario hanno già dato adito ad alcune critiche.
Nicola Mancino, vicepresidente del Csm, ha già espresso la sua contrarietà alla creazione di un secondo Csm ossia una sezione disciplinare esterna al Csm sostenendo che “non ne vedo l'utilità”. Ugualmente il segretario Anm, Luca Palamara, ha osservato che una sezione disciplinare esterna al Csm “rischia di ledere l’indipendenza della magistratura”.
Le mosse del governo in tema di riforme si dirigono verso l’eliminazione dell’obbligatorietà dell’azione penale, individuando anno per anno una serie di fattispecie penali che l’accusa dovrà perseguire, e nell’abolizione del pm da sostituire con “avvocati dell’accusa”.
- ItaliaOggi, p. 5 – Riforma della giustizia, Csm e Anm dicono già di no. A prescindere - Miliacca
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