Prima pronuncia di Cassazione sulle nuove disposizioni anticorruzione
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 23 gennaio 2013
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Con la sentenza n. 3251 del 22 gennaio 2013, la Suprema corte di legittimità ha sottolineato come, per la configurazione del reato di concussione di cui all’articolo 317 del Codice penale occorre che il pubblico ufficiale abbia costretto taluno ponendo in essere una “violenza morale attuata con abuso di qualità o di poteri che si risolva in una minaccia implicita o esplicita, di un male ingiusto recante lesione non patrimoniale o patrimoniale, costituita da danno emergerete o lucro cessante”.
Per contro, la nuova fattispecie dell’induzione, disciplinata dall’articolo 319-quater del Codice penale, punisce la condotta più blanda del pubblico ufficiale che, nel prospettare conseguenze sfavorevoli derivanti dall'applicazione della legge, induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità. Solo in quest'ultimo caso, è penalmente sanzionato anche il soggetto indotto.
- Il Sole-24Ore – Norme e Tributi, p. 18 - L'anticorruzione incassa il primo ok - Negri - www.csm.it
- ItaliaOggi, p. 29 – Per la concussione serve la minaccia - Ferrara - www.csm.it
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