Prestazione universale per anziani non autosufficienti: come fare domanda
Pubblicato il 31 dicembre 2024
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L’INPS, con il messaggio n. 4490 del 30 dicembre 2024, fornisce le prime indicazioni relativamente alla prestazione universale per le persone anziane non autosufficienti e sulle le modalità di presentazione della domanda.
Prestazione universale per anziani non autosufficienti dal 2025 al 2026
Il decreto legislativo 15 marzo 2024, n. 29, in attuazione della delega prevista dagli articoli 3, 4 e 5 della legge 23 marzo 2023, n. 33, istituisce, in via sperimentale, la Prestazione Universale con l'obiettivo di rafforzare l'assistenza domiciliare e l'autonomia personale degli anziani non autosufficienti e che presentano necessità assistenziali particolarmente elevate.
La sperimentazione avrà luogo nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2026, come stabilito dall’articolo 34 dello stesso decreto.
Il decreto stabilisce le caratteristiche, i requisiti, e le modalità operative per accedere a questa nuova forma di assistenza.
Prestazione universale: destinatari e requisiti
Per accedere alla prestazione universale, gli interessati devono soddisfare, contemporaneamente, i seguenti criteri:
- età anagrafica: i beneficiari devono aver compiuto almeno 80 anni.
- bisogno assistenziale gravissimo: individuato dall'INPS sulla base delle informazioni sanitarie già presenti nei propri archivi e delle indicazioni della commissione tecnico-scientifica istituita con il D.M. n. 155/2024.
- indicatore della situazione economica equivalente (ISEE): deve essere un ISEE sociosanitario valido e non superiore a 6.000 euro.
- indennità di accompagnamento: i richiedenti devono essere già titolari di tale indennità o possedere i requisiti per ottenerla.
Il mantenimento di questi requisiti è necessario per tutta la durata della prestazione. Inoltre, qualora cessi il diritto all'indennità di accompagnamento, anche la quota integrativa dell’assegno non potrà essere erogata.
Valutazione del bisogno assistenziale gravissimo
Ai fini dell’individuazione del livello di bisogno assistenziale gravissimo si deve fare riferimento alle indicazioni fornite dalla commissione tecnico-scientifica, approvate con il decreto ministeriale 19 dicembre 2024.
In particolare, la valutazione deve essere effettuata tenendo conto dei seguenti parametri:
2.1 Requisito sanitario: valutazione della disabilità gravissima
La disabilità gravissima è definita seguendo parametri specifici, che includono:
- Stato di coma, stato vegetativo, o condizione di minima coscienza con punteggio nella scala Glasgow Coma Scale ≤ 10.
- Dipendenza da ventilazione meccanica continuativa.
- Gravi forme di demenza con punteggio ≥ 4 nella scala Clinical Dementia Rating Scale (CDRS).
- Lesioni spinali gravi o gravissime con compromissioni rilevanti.
- Grave compromissione motoria da patologie neurologiche o muscolari.
- Deprivazione sensoriale complessa.
- Disabilità comportamentali di livello 3 nello spettro autistico o ritardo mentale profondo con QI ≤ 34.
- Qualsiasi altra condizione che necessiti assistenza continuativa e monitoraggio 24/7.
2.2 Requisito sociale: valutazione del bisogno assistenziale gravissimo
L’ambito familiare e assistenziale del richiedente è valutato tramite un questionario che assegna punteggi basati su vari fattori, quali:
- Presenza di altre persone nel nucleo familiare.
- Eventuali disabilità di altri componenti della famiglia.
- Tipologia di supporto assistenziale ricevuto.
- Beneficiari di assistenze domiciliari o contributi pubblici.
Per il riconoscimento del bisogno assistenziale gravissimo, il punteggio complessivo deve essere almeno pari a 8, e devono risultare soddisfatti entrambi i requisiti sopra indicati.
Composizione della Prestazione universale
La prestazione si compone di due parti:
- Quota fissa: corrispondente all'importo dell'indennità di accompagnamento di cui alla legge n. 18/1980.
- Quota integrativa: un assegno di assistenza di 850 euro mensili, finalizzato a coprire i costi del lavoro di cura e assistenza.
La quota fissa e la quota integrativa sono liquidate mediante due pagamenti separati:
- la quota fissa viene erogata secondo le modalità già in uso per il pagamento dell’indennità di accompagnamento;
- la quota integrativa viene erogata tramite specifico pagamento predisposto dalla procedura automatizzata tramite la piattaforma “Prestazione Universale”.
Obbligo di spesa della quota integrativa
La quota integrativa deve essere utilizzata per remunerare:
- Lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona e regolare contratto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali.
- Servizi di assistenza forniti da imprese o professionisti qualificati nel settore dell'assistenza sociale non residenziale.
Modalità di presentazione della domanda
La domanda deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica tramite il portale dell'INPS (“Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”), autenticandosi con SPID, CIE, CNS o eIDAS, o tramite gli istituti di patronato.
La procedura prevede:
- Precompilazione automatica dei dati anagrafici e di residenza.
- Dichiarazione dei requisiti economici (ISEE sociosanitario) e della titolarità dell'indennità di accompagnamento.
- Compilazione del questionario per la valutazione del bisogno assistenziale gravissimo.
La domanda può essere inoltrata a partire dal mese in cui il richiedente compie 80 anni, e la prestazione decorre dal mese di presentazione della stessa.
Finanziamento della misura
Il finanziamento della Prestazione Universale è garantito da risorse pari a 250 milioni di euro per ciascun anno della sperimentazione (2025 e 2026), ripartite come segue:
- 150 milioni di euro: mediante riduzione delle risorse del Fondo per le non autosufficienze.
- 100 milioni di euro: provenienti dalla Missione 5 del PNRR.
- 250 milioni di euro complessivi: a valere sul Programma nazionale “Inclusione e lotta alla povertà” 2021-2027.
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