Pensione sempre più lontana? Requisiti e condizioni nel 2025

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Pensione sempre più lontana? Requisiti e condizioni nel 2025

I dati resi noti dall’INPS evidenziano una crescita continua delle prestazioni del sistema pensionistico, ma anche squilibri significativi in termini di genere e distribuzione territoriale dei redditi da pensione.

Nel 2023 (comunicato stampa del 24 ottobre 2024), le prestazioni del sistema pensionistico italiano hanno registrato un incremento significativo, con un totale di 22.919.888 trattamenti (+0,6% rispetto al 2022). L’ammontare complessivo erogato ha raggiunto i 347 miliardi di euro, con una crescita del 7,7% rispetto all’anno precedente.

Le donne costituiscono il 52% dei pensionati, ma gli uomini percepiscono il 56% dei redditi pensionistici, con un importo medio annuo superiore del 35% rispetto alle donne (24.671 contro 18.291 euro).

La prestazione previdenziale più richiesta è la pensione di vecchiaia erogata a 11,4 milioni di pensionati.

Timidi segnali in frenata si registrano nel 2024, complici le misure restrittive adottate dal legislatore nelle ultime leggi di Bilancio (in particolare, la legge di Bilancio 2024 e la legge di Bilancio 2025).

Quali sono le opzioni per andare in pensione nel 2025?

Pensione di vecchiaia

Partiamo dalla pensione più richiesta: la pensione di vecchiaia.

Liquidazione della pensione con sistema misto

I lavoratori e le lavoratrici con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 possono accedere alla pensione di vecchiaia in presenza del:

  • requisito anagrafico di 67 anni (da adeguare dal 2027 agli incrementi della speranza di vita);
  • requisito contributivo di almeno 20 anni di contributi, considerando tutta la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’iscritto (da lavoro, riscatto, volontaria e figurativa).

Liquidazione della pensione con sistema contributivo

I lavoratori che con anzianità contributiva dal 1° gennaio 1996 accedono alla pensione di vecchiaia in presenza del:

  • requisito anagrafico di 67 anni (da adeguare alla speranza di vita dal 1° gennaio 2027)
  • anzianità contributiva minima di 20 anni, a condizione che l’importo della pensione risulti almeno pari all’importo dell’assegno sociale.

In alternativa, tali lavoratori possono accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 71 anni di età (da adeguare alla speranza di vita, dal 1° gennaio 2027) e 5 anni di contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria, da riscatto, ma con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo) e a prescindere dall’importo della pensione raggiunto.

Per i lavoratori con il sistema contributivo integrale, dal 1° gennaio 2025, la legge di Bilancio 2025 (articolo 1, commi 181-185, legge 30 dicembre 2024, n. 207) ha previsto la possibilità di richiedere all’INPS che le rendite pensionistiche complementari vengano computate nel calcolo delle soglie minime di accesso alla pensione di vecchiaia.

E, sempre dal 1° gennaio 2025 (articolo 1, comma 179, legge 30 dicembre 2024, n. 207), è elevato a 16 mesi la riduzione massima del requisito anagrafico dei 67 anni per la pensione di vecchiaia contributiva a favore delle lavoratrici madri con almeno quattro figli.

Finestre mobili

In tutti i casi l’accesso alla pensione di vecchiaia non prevede finestre mobili.

Pensione anticipata

Liquidazione della pensione con sistema misto

I lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (sistema misto) possono accedere alla pensione anticipata (ordinaria) con anzianità contributiva pari a:

  • 41 anni e 10 mesi (2.175 settimane) per le donne,
  • 42 anni e 10 mesi (2.227 settimane) per gli uomini,

a prescindere dall’età anagrafica, ma a condizione che siano stati maturati 35 anni di contribuzione effettiva.

Liquidazione della pensione con sistema contributivo

I lavoratori invece con sistema contributivo possono accedere alla pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi se donne, 42 anni e 10 mesi, a prescindere dall’età anagrafica).

In alternativa, possono optare per la pensione anticipata contributiva al compimento del requisito anagrafico di 64 anni di età (da adeguare agli incrementi della speranza di vita dal 2027), in presenza di almeno 20 anni di contribuzione effettiva (da adeguare agli incrementi della speranza di vita dal 2027) e di una prima rata di pensione non inferiore a 3 volte l'importo mensile dell'assegno sociale (2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 volte per le donne con due o più figli).

Dal 1° gennaio 2024, la pensione anticipata contributiva è riconosciuta per un valore lordo mensile massimo non superiore a 5 volte il trattamento minimo previsto per ciascun anno per tutte le mensilità di anticipo del pensionamento e fino al conseguimento della pensione di vecchiaia.

I lavoratori con il sistema contributivo, dal 1° gennaio 2025 (articolo 1, commi 181-185, legge 30 dicembre 2024, n. 207, legge di Bilancio 2025) possono chiedere all’INPS di computare le rendite pensionistiche complementari nel calcolo delle soglie minime di accesso alla pensione anticipata. In tal caso il requisito contributivo richiesto è di 25 anni (30 anni dal 1° gennaio 2030).

La pensione anticipata così conseguita non è cumulabile, data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia, con redditi di lavoro dipendente o autonomo, a eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui

Finestre mobili

La pensione anticipata prevede una finestra mobile di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.

Incentivo al posticipo del pensionamento

Dal 1° gennaio 2025, i lavoratori dipendenti in possesso dei requisiti minimi per la pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi se donne, 42 anni e 10 mesi, a prescindere dall’età anagrafica) possono optare per la fruizione dell’incentivo al posticipo del pensionamento (articolo 1, comma 161, legge di Bilancio 2025), beneficiando dell’esclusione delle somme percepite in busta dalla base imponibile fiscale.

Lavoratori precoci

La pensione per i lavoratori precoci è erogata, a domanda, ai lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età, si trovano in determinate condizioni indicate dalla legge e perfezionano, entro il 31 dicembre 2026, 41 anni di contribuzione.

Opzione donna

La legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 173) ha prorogato Opzione donna di un ulteriore anno, a condizioni invariate rispetto al 2024.

Possono accedere; nel 2025, alla pensione anticipata Opzione donna le lavoratrici dipendenti (caregivers, invalide 74%, dipendenti o licenziate da aziende in crisi), che, entro il 31 dicembre 2024, abbiano maturato:

  • un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni;
  • un’età anagrafica pari o superiore a 61 anni, ridotta di un anno per ogni figlio, nel limite massimo di 2 anni
  • un’età anagrafica pari o superiore a 59 anni se dipendenti o licenziate da aziende in crisi.

Prevista una finestra mobile di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome

Quota 103

La legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 174) ha esteso al 2025 la possibilità di accesso al trattamento pensionistico anticipato denominata Quota 103 per chi possiede 62 anni di età e 41 anni di contributi.

La finestra mobile è di 7 mesi per i lavoratori del settore privato e di 9 mesi per i dipendenti pubblici (limitatamente alle categorie ammesse).

Dal 1° gennaio 2024, l’accesso a Quota 103 comporta l’opzione per il sistema contributivo puro e la pensione è riconosciuta per un valore lordo mensile massimo non superiore a 4 volte il trattamento minimo INPS.

Inoltre, fino alla maturazione dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia, Quota 103 è incumulabile con tutti i redditi da lavoro, fatta eccezione per i redditi derivanti dal lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui.

I lavoratori dipendenti in possesso dei requisiti per Quota 103 possono optare per la fruizione dell’incentivo al posticipo del pensionamento (articolo 1, comma 161, legge di Bilancio 2025) beneficiando, dal 2025, anche dell’esclusione delle somme percepite in busta dalla base imponibile fiscale.

APE sociale

La legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 175) ha prorogato l’APE sociale al 2025.

Si ricorda che possono accedere alla prestazione ponte i lavoratori dipendenti che perfezionano, entro il 31 dicembre 2025, un’ età anagrafica pari ad almeno 63 anni e 5 mesi e 30 anni di contributi (36 anni per chi svolge attività “gravose” e 32 anni per gli operai edili con specifici codici ISTAT, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta).

I requisiti contributivi richiesti sono ridotti, per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni.

Tali soggetti devono inoltre trovarsi in una delle condizioni previste dal legislatore (disoccupazione; assistenza a familiari bisognosi; invalidità civile di almeno il 74%; svolgere o aver svolto attività gravose).

Fino alla maturazione dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia, l’APE sociale non è cumulabile con i redditi di lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui.

Requisiti pensionistici 2025: tabella riassuntiva

Tipologia di pensione

Requisiti anagrafici

Requisiti contributivi

Pensione di vecchiaia (sistema misto)

67 anni (da adeguare dal 2027)

20 anni di contribuzione minima

Pensione di vecchiaia (sistema contributivo)

67 anni (da adeguare dal 2027)

20 anni di contribuzione minima, importo pensione almeno pari all’assegno sociale

Pensione di vecchiaia (sistema contributivo)

71 anni (da adeguare dal 2027)

5 anni di contribuzione minima effettiva

Pensione anticipata (sistema misto)

Nessun requisito di età

41 anni e 10 mesi (donne) o 42 anni e 10 mesi (uomini)

35 anni di contribuzione effettiva

Pensione anticipata (sistema contributivo)

Nessun requisito di età

41 anni e 10 mesi (donne) o 42 anni e 10 mesi (uomini)

Pensione anticipata (sistema contributivo)

64 anni (da adeguare dal 2027)

20 anni di contribuzione effettiva, importo pensione ≥ 3 volte l’assegno sociale (≥2,8 volte per donne con un figlio; ≥ 2,6 volte per donne con due o più figli).

 

Opzione donna

61 anni (ridotti fino a 2 anni per figli), o 59 anni per dipendenti/licenziate da aziende in crisi

35 anni di contribuzione

Quota 103

62 anni

41 anni di contributi

APE sociale

63 anni e 5 mesi

30 anni di contribuzione (36 per lavori gravosi, 32 per edili), ridotti per donne con figli

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