Parere-pro veritate sull'imposizione degli organismi di conciliazione
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 26 febbraio 2011
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Il Consiglio nazionale forense ha pubblicato un parere pro-veritate reso dall'avvocato Claudio Berliri per spiegare le regole fiscali e tributarie della remunerazione dell'attività di mediazione svolta presso gli Organismi di conciliazione degli Ordini forensi.
Secondo l'Avvocato Berliri, l'imposizione delle attività svolte dagli Ordini territoriali a mezzo degli Organismi di mediazione dipende, innanzitutto, dalla forma giuridica assunta da tali enti, risultando diverso se trattasi di enti autonomi rispetto all'Ordine stesso, ovvero di dipartimenti di questo.
Nel caso in cui gli enti siano autonomi rispetto all'Ordine forense, il trattamento fiscale agli stessi riservato sarà proprio della forma giuridica che gli Organismi verranno ad assumere (società, fondazione, associazione, etc.); in questo caso, gli eventuali proventi derivanti dall'attività svolta verranno ad essere imputati esclusivamente agli stessi, secondo le regole proprie dei soggetti giuridici.
Diverso il caso, sicuramente più frequente, in cui gli Organismi vengano istituiti quali dipartimenti dell'Ordine di appartenenza; in tali ipotesi occorrerà accedere ad una contabilità separata ed all'apertura di una partita Iva, relativa specificatamente all'attività di mediazione.
- ItaliaOggi, p. 28 – Enti di mediazione, contabilità ad hoc – Ventura
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