Orlando al Congresso nazionale forense
Pubblicato il 10 ottobre 2016
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Ddl equo compenso avvocati
Il Ministro della giustizia Andrea Orlando, intervenuto l’8 ottobre 2016 nell'ultima giornata del XXXIII Congresso nazionale forense a Rimini, ha annunciato di aver già avviato una proposta di legge sull’equo compenso degli avvocati, al fine di riequilibrare i rapporti con i clienti più forti, quali banche, imprese o assicurazioni. Il presente disegno di legge, in particolare, contempla la nullità per tutte quelle clausole o patti vessatori che stabiliscano un compenso non equo, attribuendo all'Autorità giudiziaria il compito di determinarlo secondo gli ordinari parametri.
Il Ministro ha altresì confermato il suo pieno appoggio per il rafforzamento del ruolo degli avvocati nei consigli giudiziari, così da dar loro maggior voce in capitolo sulla valutazione dei magistrati.
Innalzamento tutele donne avvocato
Orlando ha inoltre affrontato il tema dei diritti delle donne avvocato, le cui difficoltà spesso non giungono all'occhio del legislatore (per cui non vi sono provvedimenti in proposito), in quanto non rappresentate negli organi collegiali. “Ma non per questo non si può agire al riguardo”, ha dichiarato il Guardasigilli, annunciando un tavolo di confronto per l’innalzamento delle tutele in favore delle donne avvocato e sottolineando la necessità di mettere disposizione, nei palazzi di giustizia, appositi spazi per bambini.
Con associazioni forensi confronto difficile
Il Ministro non ha infine risparmiato toni critici riguardo la difficoltà di confronto con le associazioni forensi – ricordando in proposito la storia del regolamento specializzazioni, immediatamente contestato dinanzi all'autorità giudiziaria – spesso non in grado di parlare con una voce sola.
Oua superata Nasce Ocf
E lo ha fatto proprio dopo la decisione dei Congresso nazionale di introdurre una nuova forma di rappresentanza politica degli avvocati, ponendo termine all'esperienza ventennale dell’Organismo unitario dell’avvocatura.
Al posto dell’Oua, nasce l’Organismo congressuale forense (Ocf), ove è contemplata una maggiore presenza di componenti degli Ordini, facendo venir meno le incompatibilità al momento previste.
Il nuovo Organismo avrà un legame più diretto sia con il Congresso, che diviene triennale e con numero di delegati ridotto, sia con il Consiglio nazionale forense. I suoi componenti saranno nominati, per non più di due mandati, in seggi elettorali formati su base distrettuale.
L’Ocf dovrà inoltre proclamare l’astensione dalle udienze secondo il codice di autoregolamentazione, e lavorare di concerto con la Cassa forense per le materie di sua competenza, oltre che con il Cnf, che oltretutto ne sosterrà i costi.
Parere positivo è stato espresso, in proposito, dal Ministro Orlando, il quale auspica che detta scelta possa dare maggiore unità all’Avvocatura, affinché la stessa possa finalmente entrare a fare parte della governance della giustizia.
Non altrettanto positiva l’opinione dell’ultimo Presidente Oua Mirella Casiello, per la quale si sarebbe dovuto provare a risolvere i problemi che hanno spesso limitato l’azione dell’Oua, piuttosto che creare un nuovo Organismo con forte impronta ordinistica, ridotto nei numeri e più dipendente dal Cnf.
- eDotto.com - Punto&Lex 7 ottobre 2016 - XXXIII Congresso nazionale forense - Mattioli
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