Ocse: le perdite fiscali pianificate incidono sul Pil dei Paesi
Autore: Cinzia Pichirallo
Pubblicato il 31 agosto 2011
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Gli Stati si trovano a dover combattere il fenomeno delle ingenti perdite fiscali dichiarate dalle aziende come mezzo per eludere le imposte. In sostanza, riporta l’Ocse nel rapporto sull’utilizzo delle perdite fiscali attraverso la pianificazione aggressiva fiscale, nei paesi dove è possibile portare le perdite in deduzione negli anni successivi le imprese effettuano una vera e propria pianificazione fiscale diretta ad aumentare considerevolmente l’utilizzo a proprio beneficio delle perdite.
Ciò comporta un danno alle casse erariali dei vari Stati; infatti in alcuni casi l’utilizzo delle perdite fiscali societarie che comporta utili non dovuti ha raggiunto un livello del 25% del Pil.
Le misure che le varie amministrazioni fiscali possono intraprendere per arginare e contrastare il fenomeno riguardano:
- l’introduzione di specifici obblighi dichiarativi
- lo studio di modelli organizzativi per individuare le pianificazioni fiscali aggressive delle imprese
- rendere meno conflittuale il rapporto Fisco-contribuente puntando su una cooperazione rafforzata.
- ItaliaOggi, p.33 - Perdite, strategie fiscali elusive - Frontoni - www.mef.gov.it
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 39 - L'Ocse accende un faro su perdite e pianificazione – Rosso - www.mef.gov.it
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