Non licenziabile chi esorta a sabotare
Pubblicato il 10 febbraio 2017
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Non è licenziabile il lavoratore che, pur non rivestendo incarichi sindacali, invia e mail ai colleghi, invitandoli a sabotare l’azienda datrice.
Così ha stabilito la Corte di Cassazione, sezione lavoro, respingendo il ricorso di una società, avverso la pronuncia di illegittimità del licenziamento intimato ad un proprio dipendente, per aver quest’ultimo indirizzato una e mail, contenente frasi offensive nei confronti dei vertici aziendali, a ben 44 altri lavoratori, esortandoli a resistere ed a sabotare l’azienda.
Diritto a svolgere attività sindacale Anche senza incarico
Confermando quanto dedotto nel merito, la Suprema Corte ha in proposito chiarito che, sebbene il dipendente in questione non rivestisse alcun incarico sindacale – anche se esperto in materia – l’invio delle e mail oggetto di contestazione rientra a pieno titolo nel diritto di critica e libertà sindacale riconosciuto dagli artt. 1, 14 e 21 della Costituzione. In altre parole, tutti i lavoratori sono indistintamente titolari del diritto di svolgere attività sindacale, a prescindere da una specifica carica rappresentativa.
Toni forti Giustificati da elevata conflittualità aziendale
Anche il tenore delle espressioni usate nel comunicato – conclude la Corte con sentenza n. 3484 del 9 febbraio 2017 – non è inadeguato, se le stesse vengono lette nel contesto di alta conflittualità aziendale esistente, in relazione ad una vertenza che negli ultimi tempi aveva raggiunto toni piuttosto accesi, come anche documentato da numerosi articoli di stampa.
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