Niente flat tax per gli straordinari dei sanitari universitari

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Niente flat tax per gli straordinari dei sanitari universitari

L’imposta sostitutiva agevolata del 5% pensata per incentivare medici e personale sanitario a svolgere prestazioni extra e aiutare così a ridurre le lunghe liste d’attesa non è per tutti. Si applica solo ai professionisti che lavorano nel sistema sanitario pubblico e che sono inquadrati secondo il contratto collettivo nazionale del comparto sanità (quindi dirigenti e dipendenti del settore pubblico sanitario).

Chi resta escluso? Il personale universitario. Anche se questi professionisti lavorano negli ospedali pubblici (come quelli assegnati alle aziende ospedaliere), se sono inquadrati come universitari, i compensi per le loro ore extra non beneficiano della tassa ridotta.

Lo si apprende dalla risposta n. 139 del 20 maggio 2025 dell’Agenzia delle Entrate che offe un chiarimento ufficiale sulla agevolazione fiscale del 5% prevista per il lavoro straordinario degli infermieri che lavorano nelle strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2025.

Personale sanitario universitario: niente agevolazioni fiscali sugli straordinari

La Legge di Bilancio 2025, all’articolo 1, comma 354, della legge n. 207 del 30 dicembre 2024, ha introdotto un’imposta sostitutiva pari al 5%, applicabile alle somme percepite per lavoro straordinario, come previste dall’articolo 47 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto Sanità per il triennio 2019–2021. Questa aliquota ridotta riguarda esclusivamente gli infermieri che risultano formalmente dipendenti di aziende o enti del Servizio Sanitario Nazionale.

Il testo della norma è molto chiaro e definisce con precisione i limiti dell’ambito applicativo:

  • da un lato, devono essere coinvolti i compensi per straordinari come stabilito dal CCNL Sanità (requisito oggettivo);
  • dall’altro, devono riguardare infermieri assunti con contratto nel comparto sanità presso strutture del SSN (requisito soggettivo).

Pertanto, per poter beneficiare di questa tassazione agevolata, entrambi i requisiti devono essere rispettati contemporaneamente.

Alla luce di ciò, l’Agenzia delle Entrate conclude che non possono rientrare nell’agevolazione del 5% i compensi per lavoro straordinario riconosciuti al personale universitario (cioè con contratto universitario), anche se tale personale opera all’interno dell’Azienda ospedaliera e svolge attività assistenziale sanitaria, tipicamente legata alla professione infermieristica.

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