Niente condanna se non si sconfina oltre i limiti del diritto di critica
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 11 febbraio 2011
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La Corte di cassazione, con la sentenza n. 4938 del 10 febbraio 2011, ha rigettato il ricorso presentato dal segretario di Forza nuova avverso la pronuncia di assoluzione disposta dai giudici di merito rispetto al reato di diffamazione contestato al giornalista del Corriere della sera, Paolo Brogi, al Direttore responsabile del quotidiano, Paolo Mieli, ed al Presidente della provincia di Roma, Nando Simeone, dopo che era stato pubblicato un articolo in cui la formazione di estrema destra veniva definita, da Simeone, portatrice di valori come la "xenofobia, il razzismo, la violenza e l'antisemitismo".
Secondo i giudici di legittimità, le espressioni utilizzate del Presidente della provincia, per come riportate nell'articolo di stampa, non debordavano dai limiti della critica politica mentre, per quel che riguardava il giornalista ed il direttore del Corriere della sera, era stato legittimamente esercitato il diritto di cronaca.
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