Negata al Fisco la compensazione

Pubblicato il



Il Fisco aveva rimborsato un credito Irpeg-Ilor del 1983, senza anche corrispondere gli interessi maturati. La Spa era ricorsa in Ctp, che le aveva riconosciuto gli interessi nell’importo di 200mila euro. Comunicate al Fisco pure le modalità del rimborso - una metà del dovuto con la chiusura parziale di taluni debiti tributari ancora pendenti, l’altra metà con accredito sul conto corrente bancario - l’Amministrazione finanziaria decideva per la compensazione della seconda tranche con i debiti della ricorrente.

Dal nuovo ricorso, la Spa otteneva l’assegnazione all’Ufficio fiscale del termine massimo di quaranta giorni entro cui restituire gli interessi con nuova procedura. Ne conseguiva il ricorso in Cassazione dell’Amministrazione finanziaria: la decisione avrebbe violato la disciplina sull’ottemperanza (articolo 70, Dlgs n. 546/1992) e il nuovo giudice, precisando le modalità di rimborso, si sarebbe pronunciato oltre il dovuto. 

Afferma la Suprema corte di Cassazione, nella sentenza numero 11450 del 2011, che al Fisco non è dato decidere per la compensazione dell’importo da rimborsare con eventuali debiti da estinguere. La Spa, invece, può precisare le modalità del rimborso, poiché l’incasso sotto forma di liquidità è certo più vantaggioso della riduzione del debito tramite compensazione.
Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e tributi, p. 4 - Il credito certo non si compensa - Bogetti

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito