Medici, riscossione accentrata anche se paga l’assicurazione

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Nel rispetto delle finalità antielusive, l’agenzia delle Entrate ha rilanciato l’obbligo della gestione accentrata dei compensi dei medici per l’attività svolta in strutture che mettono a disposizione i locali per lo svolgimento della loro attività. La norma non prevede deroghe, con la conseguenza che l’incasso e il contestuale riversamento delle somme da parte della struttura deve avvenire anche nel caso in cui il compenso sia erogato da parte di una compagna di assicurazione o di una cassa sanitaria che dispone il paziente. Solo in questo modo, infatti, l’Agenzia potrà monitorare tutti gli incassi effettuati dal medico o dal paramedico per l’attività svolta nelle case di cura private. Non è permesso, quindi, alle compagnie di assicurazione o alle casse di assistenza dei pazienti di effettuare il versamento della somma direttamente sul conto del medico, anche se questi svolgono funzioni di sostituti d’imposta. Non è poi necessario neanche che la struttura sanitaria sia in possesso della fattura emessa dal medico e intestata all’assicurazione. La casa di cura dovrà semplicemente annotare gli estremi della parcella del professionista insieme alle generalità del paziente e accompagnarli con la nota che il pagamento verrà effettuato, per conto del paziente stesso, da parte di un terzo. I compensi riscossi dalla casa di cura privata dovranno poi essere trasmessi entro il prossimo 30 aprile, con riferimento a quelli riguardanti il periodo dal 1° marzo al 31 dicembre 2007 (Entrate, provvedimento 13 dicembre 2007). Le suddette precisazioni sono contenute nella risoluzione n. 160, rilasciata dall’agenzia delle Entrate nella giornata di ieri.
Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 42 – Compensi via clinica – Zuliani

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