Lo scudo fiscale sta per diventare legge

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Mercoledì e giovedì prossimi, rispettivamente 30 settembre e 1° ottobre, lo scudo fiscale, insieme ad altre misure correttive dell’ultima manovra anticrisi, passerà prima al voto della Camera e poi sarà sottoposto al via libera definitivo del Parlamento. Oggi, il Governo dovrebbe decidere se blindare oppure no il testo, il tutto non senza critiche da parte dell’opposizione.

Mentre il decreto legge attende di vedere completato il suo iter parlamentare, l’agenzia delle Entrate si sta adoperando per rilasciare il maggior numero possibile di chiarimenti in merito alla sanatoria per il rientro dei capitali dall’estero, al fine di agevolare l’operazione non solo con riferimento ai capitali, ma anche per quanto riguarda gli immobili detenuti irregolarmente all’estero. In attesa della versione definitiva della circolare diffusa in bozza lo scorso 15 settembre, l’Agenzia sta cercando di superare i dubbi creati dall’intreccio delle disposizioni dettate per la prima edizione dello scudo con le più recenti indicazioni previste dal Dl 78/09, relativamente allo scudo-ter.

L’aver specificato che lo scudo-ter consente la regolarizzazione solo per i capitali e gli immobili conservati in un Paese Ue o extraeuropeo, che garantisce un effettivo scambio di informazioni fiscali in via amministrativa con l’Italia, rende l’operazione molto più complessa e richiede maggiori specificazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria. Tra i dubbi che l’Agenzia deve sciogliere vi è quello della “lista bianca”. Si dovrà stilare un elenco di Paesi extra Ue che garantiscono l’effettivo scambio di informazioni con il Fisco, ma al momento non si fa alcun riferimento alla precedente disposizione dell’Agenzia secondo cui i conti “scudati” dovevano essere conservati nell’archivio dei conti (circolare 18/E/2007). Dovranno, poi, essere dettate linee guida anche in merito alla compilazione del quadro RW di Unico. Altri chiarimenti riguardano la possibilità di far rientrare nello scudo-ter anche gli immobili e non solo quando questi sono locati o venduti e realizzano una plusvalenza tassabile (cosa già prevista nelle precedenti versioni della sanatoria), ma anche quando essi restano nella disponibilità del proprietario e, dunque, non sono produttivi di reddito. Infine, lo smobilizzo degli strumenti finanziari più complessi, dovrebbe rilasciare più tempo per effettuare tutti gli adempimenti a coloro che aderiscono allo scudo entro il 15 dicembre 2009. Anche quest’ultima ipotesi attende maggiori spiegazioni.

Links Anche in
  • ItaliaOggi, p. 29 – Fiducia allo scudo – Morosini

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