L’Iva “rovesciata” al debutto

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Dal 1° gennaio i subappalti edili passano al meccanismo del reverse charge. Ma i dubbi restano tanti. L’inversione contabile come strumento per prevenire le frodi fiscali nel settore Iva ha trovato pieno riconoscimento comunitario (direttiva 2006/69/Ce), anche se restano aperte molte perplessità. La regola prevede che coloro che eseguono le prestazioni di servizio per conto dell’appaltatore principale dovranno emettere fattura senza applicazione dell’imposta, mentre l’Iva sarà calcolata e contabilizzata dall’appaltatrice principale dei lavori. Si devono chiarire però alcune questioni chiave. Chi sono i subappaltatori: in questo caso ci si deve riferire solo a coloro che operano in subappalto o con contratto d’opera e non anche a chi esegue una fornitura di beni con posa in opera. Quali sono le fatture che seguiranno le nuove regole: si tratta di quelle emesse dopo il 1° gennaio 2007, mentre quelle emesse in dato anteriore recheranno l’addebito d’imposta.

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