L’Iva cerca un Testo europeo
Pubblicato il 12 gennaio 2008
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Venerdì mattina, il Consiglio dei ministri ha inserito e approvato nella Comunitaria 2008 l’articolo 7, che impone al Governo di adottare entro 12 mesi il Testo unico sull’Iva nella forma di decreto legislativo. Così, dopo anni di dibattiti sulla necessità di raccordare e armonizzare la disciplina dell’imposta sul valore aggiunto alla normativa comunitaria, oggi ciò sta per accadere. Oltre al testo unico in materia di Iva, la legge di recepimento delle direttive comunitarie prevede anche modifiche al Testo unico della radiotelevisione, l’attuazione di decisioni quadro nell’ambito della cooperazione di polizia giudiziaria in materia penale e una serie di principi per l’attuazione di precetti europei. In particolare, l’attuazione di un Testo “unico” in materia di Iva è ormai da considerarsi un passaggio obbligato al fine di adeguare la normativa interna alla direttiva comunitaria 112/2006, soprattutto in termini di semplificazione e razionalizzazione dei presupposti soggettivi e oggettivi, di esigibilità dell’imposta, di detrazione e rettifica della detrazione, dei rimborsi, dei regimi speciali, degli adempimenti e obblighi dei contribuenti e, infine, per ciò che riguarda l’accertamento e la riscossione. Un discorso a parte merita il capitolo sanzionatorio, che richiede un intervento mirato che tenga conto anche dei principi di proporzionalità tracciati dalla Corte di giustizia europea. In materia di Iva, la Comunitaria prevede un termine più breve (di 180 giorni) per il recepimento delle disposizioni che dovevano essere adottate entro il 1° gennaio 2008.
Il Consiglio dei ministri di venerdì ha, inoltre, approvato lo schema di decreto legislativo sul coordinamento delle disposizioni in materia di elezione del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione e dei Consigli giudiziari. Perciò, in vista dell’imminente rinnovo dei rispettivi consigli sarà trasmesso al Csm e alle commissioni parlamentari competenti lo schema di decreto legislativo della Giustizia, che rivede i meccanismi elettorali dei suddetti organi. Le consultazioni si svolgeranno ogni quattro anni nella prima domenica e lunedì di aprile.
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