Lettere del Fisco per prevenire l’accertamento da redditometro

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I destinatari delle missive dell’agenzia delle Entrate, inviate in questi giorni, sono quei contribuenti che hanno lasciato traccia, nelle diverse banche dati a disposizione dei controlli fiscali, di spese sostenute nel 2009 notevolmente superiori - di almeno un quinto (20%) - alle entrate dichiarate.

L’Agenzia si è avvalsa di dati estrapolati dall'anagrafe tributaria, dai database del Catasto, dell’Inps e dell’Inail.

Si chiede al contribuente di verificare i dati esposti nella lettera e:

- nel caso di errori, comunicarli ai centri di assistenza via web o telefono;

- in caso di infedeli dichiarazioni, ravvedersi entro il 30 settembre 2011 (le sanzioni saranno quelle stabilite prima della legge 122/2010 pari a un decimo del minimo, ex lett. b) dell’art. 13 del DLgs. 472/97, non ad un ottavo come riportato nella lettera);

- in caso di spiegazioni diverse, fornirle nell'eventuale accertamento (non è automatico per i destinatari).

È da segnalare che in molti casi il campanello d’allarme del Fisco è costituito dal possesso di un immobile, anche quando il forte scostamento è palesemente giustificato: una casalinga, dunque un contribuente senza reddito, si è vista recapitare la lettera in oggetto per il fatto di aver avuto intestata metà della casa comprata dal marito nel 2009.
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