Legittimo il licenziamento per operato illecito del dipendente provato dalle telecamere aziendali
Autore: Cinzia Pichirallo
Pubblicato il 28 marzo 2011
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E' ammissibile utilizzare, nel processo del lavoro di impugnazione del licenziamento ritenuto illegittimo, le riprese video delle telecamere installate dal datore di lavoro per la tutela del patrimonio aziendale. A precisarlo è la Corte di cassazione nella sentenza n. 6498 del 22/3/2011, affrontando il caso di un licenziamento per giusta causa nei confronti di un dipendente di un istituto di vigilanza accusato di aver sottratto dei soldi.
E' noto che, ai sensi dello Statuto dei lavoratori, vige il divieto da parte del datore di lavoro di installare telecamere per controllare a distanza l'operato dei dipendenti; l'installazione è pero permessa a fini di esigenze produttive ed organizzative o per la sicurezza del lavoro in presenza di autorizzazione dei rappresentanti sindacali. Nella fattispecie studiata, i sindacati avevano autorizzato l'installazione delle telecamere e ciò, secondo la cassazione, non osta a che le riprese video siano poi servite per provare l'illecito del dipendente.
La sentenza ha poi ritenuto legittimo l'operato del giudice di appello che ha disposto d'ufficio l'ammissione dei video tra le prove.
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