Legge di bilancio 2019: tutte le misure spiegate nelle schede tecniche Mef
Pubblicato il 25 gennaio 2019
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Sul sito istituzionale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal 23 gennaio 2019, sono disponibili le schede tecniche che spiegano nel dettaglio le misure della Legge di bilancio 2019.
La Legge n. 145/2018 mostra, in termini di bilancio dello Stato, interventi complessivi per circa 47 miliardi di euro, per un totale di risorse reperite pari a 27,5 miliardi (indebitamento netto pari a 40,3 miliardi, reperimento di risorse pari a 28,8 miliardi).
I principali di questi interventi riguardano:
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la sterilizzazione delle misure IVA nel 2019;
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le misure finalizzate a sostenere la crescita economica, attraverso la riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese;
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il rilancio degli investimenti pubblici e privati;
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l’introduzione di misure di inclusione sociale per contrastare le diseguaglianze;
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l’introduzione di misure per semplificare e razionalizzare gli adempimenti fiscali, nonché limitare gli effetti distorsivi della tassazione sull’economia.
Inoltre, è stato istituito un Fondo, da circa 7,1 miliardi nel 2019 e oltre 8 miliardi dal 2020, che ingloba parte delle risorse dedicate alla lotta alla povertà, introduce le pensioni di cittadinanza e il reddito di cittadinanza, contrasta l’esclusione sociale e potenzia i centri per l’impiego.
Un ulteriore fondo, da circa 4 miliardi nel 2019 e oltre 8 miliardi nel successivo biennio, invece, è destinato a finanziare ulteriori modalità di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di giovani lavoratori.
Maggiori dettagli sulla manovra e sulla sua composizione saranno contenuti nella Nota tecnico-illustrativa alla Legge di bilancio di prossima pubblicazione da parte della Ragioneria Generale dello Stato.
Misure a sostegno delle imprese
La Manovra 2019 introduce misure volte alla riduzione del carico fiscale su imprese, professionisti e artigiani, al fine di migliorarne produttività e competitività ed incentivare al tempo stesso l’occupazione.
Modifiche al regime forfetario - E’ stato semplificato il regime fiscale forfetario agevolato introdotto dalla Legge di Stabilità 2015. Tutti i soggetti che esercitano attività di impresa, arti o professioni potranno beneficiare di un regime fiscale caratterizzato da forfettizzazione della base imponibile, tassazione sostitutiva di IRPEF e, IRAP con aliquota del 15%, esclusione dal campo di applicazione IVA e significative semplificazioni contabili e in termini di adempimenti.
Imposta sostitutiva del 20% per imprese e autonomi - Dal 1° gennaio 2020 sarà introdotto un prelievo sostitutivo dell’imposta sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’imposta regionale sulle attività produttive per i soggetti che esercitano attività d’impresa, arti o professioni se, nell’anno precedente, hanno conseguito ricavi o hanno percepito compensi compresi tra 65 mila e 100 mila euro. Tali contribuenti applicheranno una aliquota “piatta” del 20% e saranno esclusi dal campo di applicazione dell’IVA previa autorizzazione dell’Unione europea.
Riduzione Ires per chi investe e assume - Al fine di ridurre il carico fiscale sulle imprese, viene ridotta di 9 punti percentuali l’imposta sui redditi corrispondenti agli utili reinvestiti in azienda, destinati all’incremento degli investimenti in beni materiali strumentali nuovi (a esclusione degli immobili e veicoli non strumentali) e all’incremento occupazionale (per i nuovi contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato).
Riporto perdite per i soggetti Irpef – Si riconosce a tutti i soggetti IRPEF la possibilità di riportare in avanti e in modo illimitato le perdite nell’ambito della determinazione del reddito d’impresa. Con questa misura, il trattamento fiscale delle perdite viene assimilato a quello previsto per i soggetti IRES concedendo un beneficio fiscale pari a 249 milioni di euro nel triennio.
Deducibilità Imu dalle imposte dirette – Si raddoppia la deducibilità dell’IMU pagata sugli immobili strumentali all’esercizio dell’attività di impresa (capannoni, opifici, ecc.) portandola dal 20% al 40%.
Iperammortamento – Per sostenere la ripresa, dare nuovo impulso agli investimenti e promuovere l’accelerazione della digitalizzazione dei processi e delle funzioni è prorogato per tutto il 2019 l’iperammortamento, riproponendo, sia pure con alcune rimodulazioni, gli incentivi fiscali già sperimentati nel quadro del Piano Industria 4.0. In particolare, per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, la maggiorazione è aumentata dal 150% al 170%.
Credito d’imposta formazione 4.0 - Prorogata al 2019 anche l’applicazione del credito d’imposta per le spese in attività di formazione svolte per acquisire o consolidare la conoscenza delle tecnologie previste dal Piano nazionale industria 4.0 con benefici pari a 250 milioni nel 2020.
Interventi a favore del ventur capital, delle start up e delle PMI innovative - Per favorire gli investimenti in venture capital (ovvero gli investimenti che un’azienda di medio-grandi dimensioni fa su una start up attraverso un fondo dedicato) è stata vincolata una percentuale degli investimenti qualificati che compongono i Piani Individuali di Risparmio (PIR) ed è stata portata dal 5% al 10% la quota dell’attivo patrimoniale di fondi pensione e casse previdenziali che può essere investita in PIR.
Inoltre, sono state incrementate dal 30% al 40% le detrazioni ai fini IRPEF e le deduzioni ai fini IRES per gli investimenti effettuati in start up e piccole e medie imprese innovative. La deducibilità ai fini IRES arriva al 50% se l’investimento è pari all’intero capitale della start up e se la partecipazione è mantenuta per almeno 3 anni.
- eDotto.com – Edicola del 24 gennaio 2019 - Videoforum 2019, Agenzia delle Entrate su forfetario, iperammortamento e altro – Moscioni
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