Lavoratori irregolari UE, la sanatoria online
Pubblicato il 03 giugno 2020
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I datori di lavoro italiani o cittadini di uno Stato membro dell’UE, ovvero i datori di lavoro stranieri in possesso del titolo di soggiorno, possono presentare istanza online per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato irregolare in corso con cittadini italiani o con cittadini dell’UE. La domanda può essere presentata, esclusivamente in modalità telematica, tramite il servizio dedicato presente all’interno del portale dell’INPS, a decorrere dal 1° giugno 2020 e sino al 15 luglio 2020.
Ne dà notizia l’INPS, con la circolare n. 68 del 31 maggio 2020, recependo la novità normativa contenuta all’art. 103 del D.L. n. 34/2020 (cd. “Decreto Rilancio”).
Lavoro irregolare, a chi interessa?
La sanatoria riguarda i datori di lavoro la cui attività rientra nei seguenti settori produttivi:
- agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse;
- assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, affetti da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza;
- lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
Lavoro irregolare, i requisiti reddituali
L'ammissione alla procedura di emersione è condizionata all'attestazione del possesso, da parte del datore di lavoro persona fisica, ente o società, di un reddito imponibile o di un fatturato risultante dall'ultima dichiarazione dei redditi o dal bilancio di esercizio precedente non inferiore a 30.000 euro annui.
Diversamente, per la dichiarazione di emersione di un lavoratore addetto al lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare o all’assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, il reddito imponibile del datore di lavoro non può essere inferiore a:
- 20.000 euro annui, in caso di nucleo familiare composto da un solo soggetto percettore di reddito;
- 27.000 euro annui, in caso di nucleo familiare inteso come famiglia anagrafica composta da più soggetti conviventi.
Lavoro irregolare, contributo da pagare
Oltre all’invio dell’istanza online, i datori di lavoro interessati devono pagare un contributo forfettario di 500 euro per ciascun lavoratore. L’art. 103, co. 7 del D.L. n. 34/2020 stabilisce altresì che il datore di lavoro è tenuto al pagamento di un contributo forfettario relativo alle somme dovute a titolo retributivo, contributivo e fiscale, la cui determinazione e le relative modalità di pagamento saranno stabilite con D. I.
Lavoro irregolare, cosa indicare nella domanda?
Infine, la domanda deve contenere, a pena di inammissibilità, una serie di informazioni, quali ad esempio: il settore di attività del datore di lavoro, l’importo della retribuzione convenuta, l’orario di lavoro convenuto, il luogo in cui viene effettuata la prestazione di lavoro, ecc.
- edotto.com – Edicola dell’1 giugno 2020 - Lavoro irregolare, pronti i codici tributo per il doppio condono – Moscioni
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