La violazione di un ordine di servizio non giustifica la giusta causa di licenziamento

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La violazione di un ordine di servizio non giustifica la giusta causa di licenziamento

Un autista è stato licenziato per giusta causa per aver violato un ordine di servizio ricevuto, in forza del quale avrebbe dovuto presentarsi un giorno, in un determinato luogo - diverso dalla sua sede abituale di lavoro - ad un determinato orario per prendere servizio.

In realtà il lavoratore si era anche reso disponibile a fare quanto richiestogli purché gli fossero anticipate le spese di trasferta e le indennità previste dal CCNL.

Per la Corte di Cassazione (ordinanza n. 9396 del 16 aprile 2018) la condotta tenuta dal lavoratore nel caso di specie – la cui mancata presentazione nella sede di lavoro richiesta si è realizzata per un solo giorno - è da assimilare alla situazione, prevista dal CCNL applicato, di chi con sotterfugi si sottragga agli obblighi di lavoro, punita con una sanzione conservativa e non già con il licenziamento che, per il medesimo CCNL , va applicato per l’assenza ingiustificata dei lavoratore per almeno quattro giorni consecutivi.

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