La rivoluzione silenziosa delle imposte sostitutive
Pubblicato il 28 gennaio 2008
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La soluzione adottata spesso dal Legislatore per rimediare ai disallineamenti tra Fisco e bilancio e per offrire semplificazioni è l’introduzione delle imposte sostitutive. Il prelievo fisso può avere effetti di semplificazione e di convenienza che occorre valutare prima dell’adesione. Nell’articolo sono riepilogate in una tabella le principali imposte sostitutive introdotte o ripristinate dalla Manovra 2008. Si va dalle operazioni straordinarie, per le quali le società beneficiarie potranno scegliere al posto del doppio binario tra valori civilistici e fiscali (compilazione del quadro Rv) il pagamento dell’imposta sostitutiva “a scaglioni”, alle società non operative, per le quali è data la possibilità di versare l’imposta sostitutiva Ires/Irap del 10% sul reddito d’impresa realizzato durante la liquidazione successiva all’opzione per lo scioglimento agevolato. Nell’ottica del riallineamento tra ammortamenti civilistici e fiscali dopo l’eliminazione del quadro EC delle deduzioni extracontabili è, inoltre, stata istituita l’imposta sostitutiva per riassorbire nell’immediato le differenze ancora esistenti al 31 dicembre 2007.
Alcune delle imposte fisse non semplificano le formalità fiscali ma sono convenienti dal punto di vista del carico fiscale. È il caso della sostitutiva del 27,5% secco nell’opzione per la tassazione separata per le persone fisiche con redditi elevati che non vogliono prelevare gli utili dalle loro attività imprenditoriali o di quella per l’affrancamento dei terreni delle quote societarie dei privati non imprenditori.
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