La querela "azzardata" costituisce atto di concorrenza sleale

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Con sentenza depositata il 2 febbraio 2012, il Tribunale di Torino, Sezione specializzata in materia di proprietà industriale e intellettuale, ha accolto la domanda di risarcimento danni avanzata da una ditta individuale che era stata querelata per contraffazione da un’impresa concorrente.

Secondo i giudici piemontesi, la querela sporta in assenza di elementi sufficienti a sostenere l'accusa - nella specie le modalità erano state definite “gravemente azzardate ed imprudenti” - costituisce un atto di concorrenza sleale e non una legittima azione di privativa.
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