La lettera non è sempre un marchio

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La Corte d'Appello di Milano ha confermato una decisione del Tribunale di primo grado che aveva respinto un ricorso volto ad accertare la contraffazione di un marchio ed il comportamento sleale di un costruttore automobilistico per aver utilizzato una lettera dell'alfabeto al fine di caratterizzare le linee del proprio prodotto. La Corte di appello ha precisato come sia la rappresentazione grafica del marchio e non la presenza della lettera a produrre un determinato effetto ideologico associativo con un prodotto. In realtà, occorre valutare caso per caso se il “marchio-lettera” abbia assunto un'autonoma capacità distintiva.
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